Le acque tornano a farsi agitate nel settore del granito ticinese. I due rappresentanti del padronato nella Commissione paritetica si sono dimessi polemicamente dopo che il cantone ha affidato un appalto per le strade cantonali a una ditta non firmataria del contratto collettivo. Un documento non obbligatorio (non si era raggiunto il quorum dei lavoratori) che, ora, per la sua stessa debolezza, sembra avere le ore contate a poco più di un biennio dalla stipula. Era stato firmato dall’Associazione Ticino-Gneiss (creata dopo lo scioglimento dell’Associazione delle industrie del granito e delle pietre naturali) e dai sindacati, mettendo termine a tre anni di tensioni conditi anche da scioperi.
Dal 1° gennaio prossimo il settore della pietra naturale ripiomberà nella situazione di grande incertezza vissuta tra il 2014 e il 2016. Erano stati quasi tre anni di grandi difficoltà con due cave della Riviera che si aggiudicavano tutti gli appalti poiché erano le uniche a rispettare il contratto nazionale mantello nel settore dell’edilizia principale.
Diem/CSI/Quot