Le scuole, nei Grigioni, ricominciano domano, giovedì, e quasi ovunque in presenza. A fare eccezione sono gli istituti scolastici di Bregaglia, Thusis e Davos, che fino a venerdì hanno optato per la didattica a distanza in attesa del riavvio - la settimana prossima - dei test sistematici del coronavirus. Prelievi salivari che continuano a rappresentare l'arma principale per contenere i contagi negli istituti scolastici.
Quest’arma, tuttavia, di fronte alla variante Omicron potrebbe rivelarsi spuntata, spiega alla RSI il capo dello stato maggiore cantonale di condotta Martin Bühler: “Si verificheranno molti contagi e noi siamo in grado di eseguire solo una certa quantità di test al giorno”.
Qualora test ripetuti e obbligo della mascherina dalla terza elementare non dovessero bastare verrebbe decretato - continua Bühler - il passaggio all'insegnamento a distanza: “Possiamo usarlo o per un’unica regione o per tutto il territorio cantonale”
Un'altra incognita è legata alle molte assenze legate a malattia o quarantene. Uno scenario che, oltre a quello scolastico, tocca un altro settore di vitale importanza: la sanità. Per ora non sono segnalate carenze di personale, il cantone ha comunque allestito piani di intervento che consentono di reperire dei rinforzi in caso di emergenza. “Abbiamo a disposizione la protezione civile, la sanità militare, e se non dovesse bastare potremo chiedere aiuto alla Croce Rossa e ancora all’esercito”, conclude il capo dello stato maggiore di condotta.
I Grigioni aprono alla vaccinazione dei bambini
Il Quotidiano 03.01.2022, 20:00