Le contadine svizzere lavorano spesso senza diritti e tutele. Le loro rappresentanti si sono riunite per la prima volta in Ticino per denunciare il problema, chiedere più protezione, riconoscimenti e diritti, mentre 180 donne, provenienti da diverse zone rurali della Svizzera, si sono presentate a Bellinzona - dove si fermeranno due giorni - con i vestiti tradizionali della loro regione.
Le lavoratrici, che partecipano all'87esima assemblea femminile del settore, hanno un ruolo centrale nelle aziende agricole. Sono coscienti che il loro lavoro permette la sopravvivenza di una tradizione agricola messa alla prova in un'epoca sempre meno manuale
Un lavoro nell'ombra che spesso, però, non viene riconosciuto come dovrebbe. Troppe le donne entrate nel mondo contadino con il matrimonio, che lavorano al fianco del marito senza contratto né salario. Un lavoro che diventa quindi invisibile agli occhi dello Stato e una situazione che le rende vulnerabili in caso di problemi.
Anche in Ticino l'associazione di categoria supporta, incentiva le donne ed entra in campo anche sul piano politico, prendendo posizione su temi agricoli, ambientali o professionali.
In totale le donne iscritte sono circa 55'000 - di cui 200 fanno parte della sezione ticinese - ma le contadine sono molte di più, non tutte, infatti sono iscritte all'associazione.
Lo hanno ripetuto più volte. Non sono delle femministe, anche se convivono con un mondo che definiscono in parte maschilista, vogliono far passare il messaggio che un'azienda agricola possa funzionare soltanto con la collaborazione di entrambi i sessi.
Quot/eb