Stipendi bassi, tempo di lavoro aumentato e disparità di trattamento con gli altri impiegati pubblici: nell'assemblea annuale convocata sabato a St. Moritz, Insegnanti Grigioni, l'associazione mantello dei docenti della scuola popolare retica, ha elencato tutti i motivi di scontento della categoria, appellandosi alla politica affinché apporti gli auspicati correttivi alla Legge sulla scuola. Sono sei le rivendicazioni che hanno deciso di sottoporre al Consiglio di Stato l'anno prossimo, nell'ambito della consultazione sulla revisione parziale della Legge per le scuole popolari.
Nella lista figurano tre richieste che stanno particolarmente a cuore ai docenti delle scuole dell'obbligo, ha fatto sapere la presidente di Insegnanti Grigioni Laura Lutz. Si tratta della parificazione della scuola dell'infanzia con quella primaria, l'innalzamento degli stipendi al livello degli altri cantoni della Svizzera tedesca e il riconoscimento dello sgravio per anzianità anche ai maestri assunti a tempo parziale, come avviene per gli altri dipendenti pubblici.
L'urgenza di intervenire sul fronte salariale, a detta di Lutz, è evidente: basta considerare, per esempio, che la retribuzione nella scuola dell'infanzia grigionese è la più bassa di tutta la Svizzera. A rendere meno attrattiva la carriera di docente in terra retica contribuisce anche il carico di lavoro, aumentato quest'anno di una settimana con l'allungamento dell'anno scolastico a 39 settimane. Di qui la richiesta di ridurre da 29 a 28 le ore di lezione settimanali calcolate per un tempo pieno.