C’è un ufficio a Chiasso incaricato di verificare che la Convenzione internazionale sulla conservazione delle specie venga rispettato: è il CITES. Quest’anno sono stati diversi i sequestri e le situazioni particolari vissute.
Dalla persona che ha tentato di importare un pitone reale, da quella che voleva far diventare domestico un riccio africano (per farlo bisogna avere una formazione ad hoc) al sequestro provvisorio di una bara in bubinga. Ma non solo, come ha spiegato alle Cronache della Svizzera italiana il direttore Riccardo Pierallini, si è sfiorato il “caso diplomatico” con uno sciamano indiano. L’uomo, in transito dagli Stati Uniti verso l’Italia, è stato trovato in possesso di un oggetto rituale realizzato con piume di aquila di mare testabianca, specie protetta. Non avendo alcuna autorizzazione, gli è stato confiscato.
Con internet è sempre più facile fare acquisiti, ma bisogna fare attenzione che non tutto ciò che è in vendita, può essere acquistato, oppure può esserlo ma con un'autorizzazione. Inoltre, per il futuro, le restrizioni potrebbero aumentare siccome misure più severe per chi viola la legge sulla circolazione delle specie di fauna e flora protette e maggior tracciabilità di chi li alleva sono inserite nella modifica della legge federale che è in consultazione.
La Convenzione internazionale sulla conservazione delle specie, la CITES, a seconda del grado di minaccia della specie, nel proprio paese di origine, vieta l'esportazione e l'importazione di animali vivi, o, nella maggior parte dei casi, richiede un'autorizzazione che ne dimostri la provenienza.