“Sicuramente il fatto di raggiungere un Ticino a 100 comuni non era immaginabile”. Sono le parole del consigliere di Stato Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni, dopo che domenica i cittadini di nove comuni hanno approvato tre progetti aggregativi (due in Leventina, uno in Malcantone).
Tre progetti che porteranno il numero dei comuni da 106 a - come detto - 100. Un numero che è stato raggiunto soprattutto con un cambiamento della politica, sottolinea ancora Gobbi interpellato dalla RSI: “Si promuovono iniziative che arrivano dal basso: lo abbiamo visto con questa tornata, in cui i progetti sono nati dai comuni interessati e sono stati promossi a livello locale”.
Secondo Gobbi, è necessario far maturare “la consapevolezza che talvolta la dimensione può risolvere alcuni problemi: da un lato in alcuni territori è difficile reclutare persone che si mettano a disposizione di municipi e consigli comunali, dall’altro sul fronte dei servizi vi è la necessità di servire meglio la propria popolazione, il proprio territorio e le proprie aziende”.
Si contano comunque anche realtà - aggiunge ancora il consigliere di Stato - in cui i servizi funzionano. “Credo, quindi, che sia davvero il momento di fare una riflessione, passando dal desiderio alla consapevolezza della necessità o meno di fare questo passo”. Si tratta tuttavia “di un passo nell’interesse della cittadinanza che da parte dell’ente pubblico si attende servizi di qualità ma anche visioni politiche per lo sviluppo del proprio territorio” conclude.
Giornico e Quinto assorbono Bodio e Prato Leventina
Il Quotidiano 26.11.2023, 19:00