Il Ticino si sta preparando per accogliere chi ha lasciato o sta lasciando l'Ucraina. Venerdì il Cantone ha scritto a tutti i comuni ticinesi per pianificare i primi arrivi, che sono previsti nelle prossime settimane, in attesa di conoscere i dettagli da parte della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). In particolare, si stanno preparando alcuni centri della protezione civile, come ha spiegato il capo della Sezione del militare e della protezione civile, Ryan Pedevilla.
Il responsabile ha precisato che esistono sul territorio 200/250 posti protetti pronti, mentre per quanto riguarda l’afflusso di profughi è stata fatta una pianificazione di massima che prevede l’arrivo massiccio non prima di due o tre settimane prima della presa a carico delle persone. Vi sono infatti una serie di adempimenti di natura burocratica, a cominciare dai permessi specifici, che hanno una loro tempistica.
Il processo prevede che le persone siano attribuite dalla SEM al canton Ticino, poi quando arrivano nel cantone – chiarisce ancora Pedevilla – bisogna preparare un dispositivo che li possa prima accogliere, registrare e poi allocare all’interno dei comuni che hanno un ruolo importante in questa fase. L’obiettivo non è quello di metterli in rifugi a lungo termine: per iniziare il processo di integrazione servono strutture fuori terra che permettano comunque di scolarizzare i bambini utilizzando strutture di grandi dimensioni in maniera tale che possano essere gestiti al meglio ed essere autosufficienti.