La DIA di Milano ha sgominato un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti che operava su uno sfondo ‘ndranghetista, e sequestrato nel corso di varie operazioni 129 chilogrammi tra cocaina e marijuana, che dalla Lombardia passavano per Roma diretti in Sicilia. Dieci le persone finite in manette giovedì, fra cui i due capi della banda, che – a detta degli inquirenti – intrattenevano legami forti con due tra le più importanti famiglie della mafia calabrese a Rosarno.
Uno di loro, G.M, 48 anni, originario di Rosarno, faceva la spola tra la Lombardia e il Ticino, ci spiega il colonnello Piergiorgio Samaja, confermando una notizia anticipata dal Corriere del Ticino.
L’arrestato, secondo gli inquirenti, aveva un appoggio nel cantone dove tutte le sere tornava a dormire con la certezza malriposta di rimanere lontano dalle autorità italiane. È stato arrestato in provincia di Pavia la notte tra il 4 e il 5 luglio, mentre si trovava a bordo di un’automobile con targhe ticinesi in compagnia di un pregiudicato.
SdR/ludoC/ANSA