Il melanoma e l’importanza della prevenzione

In Ticino si celebra oggi (lunedì) il "melanoma day", una giornata organizzata dalla Lega Cancro Ticino per sensibilizzare su questa malattia oggi curabile, ma che fino ad un decennio fa era praticamente una sentenza di morte. In Ticino si registrano duecento nuovi casi all'anno e fondamentale - ormai è appurato - è la sensibilizzazione.

Proprio in quest'ottica vi proponiamo la testimonianza raccolta da SEIDISERA di una donna di Lugano, che ha però voluto mantenere l'anonimato: ex velista, innamorata del sole, lo scorso giugno ha scoperto di avere un grave melanoma.

Adesso, oggi, come sta?

"Io sto bene, sto seguendo una terapia che però mi ha portato alla guarigione completa. Fino a dieci anni fa il melanoma era una sentenza, adesso invece è curabile e gestibile. Ci sono dei percorsi decisamente tollerabili che non influiscono sulla possibilità di condurre una vita normale e di guarire".

E lei come l'ha scoperto?

"Io l'ho scoperto in una maniera molto banale, da un dolore a una spalla. Avevo un po’ di febbre e avevo male appunto a una spalla e sono andata in ospedale per verificare che non fosse un inizio di bronchite o di polmonite, e invece da lì è nato tutto il percorso. Io avevo una situazione anche piuttosto complicata, perché era comunque un cancro di dimensioni importanti e metastatizzato ormai. Io avevo avuto già un melanoma a livello di neo in passato, poi asportato, monitorato e quindi in realtà la cosa era risolta. Poi evidentemente c'è stata una recidiva che ha portato ad altri sviluppi".

Ed emotivamente, come è andata?

"All'inizio malissimo, poi ho iniziato subito ad informarmi e le prime notizie erano straordinariamente confortanti. Anche lo staff medico mi ha permesso di non sentirmi mai né abbandonata né spaventata e questo ha evidentemente aiutato".

Come è stato il rapporto con la paura?

"Di sfida, perché la paura c'è sempre stata e c'è tuttora, rimane. Però ti rendi conto che non è il sentimento che deve guidarti: ci sono veramente tutti gli strumenti per portare a casa ottimi risultati".

Lei si sente fortunata, si senta una sopravvissuta o secondo lei è un percorso normale quello che ha fatto?

"È difficile non sentirsi fortunate in questi casi, anche perché poi in parallelo si sentono comunque storie che non sono tutte a lieto fine. Però tutto sommato è stato un percorso come quello della gestione di una malattia impegnativa, ma normale".

Secondo lei si fa abbastanza informazione su questa problematica?

"No, o meglio, non si fa abbastanza informazione sulla pericolosità della mancata prevenzione".

Proprio pensando all’ultima risposta della testimonianza, la conferma dell’importanza di fare una corretta prevenzione e informazione viene anche dalla dottoressa Cristina Mangas de Arriba, caposervizio dell'unità melanoma all'Ospedale regionale di Bellinzona: “Il melanoma è i tumori della pelle in generale hanno il vantaggio che si vedono, quindi insistere nella prevenzione e soprattutto nella diagnosi precoce è ideale e di facile accesso per la popolazione. L’incidenza del melanoma aumenta in tutto il mondo purtroppo e la tendenza non è ancora cambiata. In qualche Paese però, come per esempio in Australia, che sappiamo essere quello con l’incidenza più elevata al mondo, sono riusciti a invertire questa tendenza proprio facendo una buona educazione alla popolazione”.

Ascolta l’intervista integrale alla dottoressa Cristina Mangas de Arriba, con anche alcuni consigli di comportamento