Omicron è al centro delle preoccupazioni da noi, ma non in Sudafrica, lo Stato che per primo ha segnalato la variante del coronavirus all'Organizzazione mondiale della sanità e nel quale è all'origine di un'esplosione dei contati. Chi in questi giorni arriva in Europa da laggiù vive uno shock. Come capitato a Laura che venerdì è atterrata a Kloten con altri ticinesi che erano partiti per un tour nel paese alla fine di novembre. Hanno fatto rientro anticipatamente a causa dell’introduzione della quarantena, in modo da essere di nuovo al lavoro più o meno nel giorno in cui avrebbero dovuto finire le vacanze. “Per noi è stato veramente un fulmine a ciel sereno perché in Sudafrica la situazione è tranquillissima – ha spiegato ai microfoni della RSI -. Il primo dicembre abbiamo cercato un giornale e la notizia principale era "Non uccidete i serpenti perché sono utili per la natura; per piacere chiamate i centro veleni”. Il Covid non è in prima pagina”.
La comitiva ha appreso dell’allarme suscitato dalla variante in Europa e dell’inserimento del Sudafrica nei paesi a rischio per la Confederazione, dai canali informativi elvetici. Pretoria invece non ha introdotto restrizioni particolari dopo la scoperta di Omicron. “Abbiamo visitato diverse regioni, siamo andati al parco Kruger che è una meraviglia. Ci siamo mossi normalmente. Non è stato annullato assolutamente niente”, conferma Laura.
Per lei, e per gli altri ticinesi rientrati dal Sudafrica, è iniziata la quarantena. Sono tutti negativi come confermato dal test PCR prima della partenza. Tra qualche giorno dovranno farne un altro. Intanto aspettano di sapere se tra 10 giorni potranno uscire di casa.
Le novità sulla variante Omicron
Telegiornale 01.12.2021, 21:00
Le autorità sanitarie sudafricane continuano a mostrarsi ottimiste, confermando in sostanza quanto già detto alcuni giorni orsono dalla presidente dell'Associazione dei medici del paese Angelique Coetzee. È stata la prima ad individuare la nuova variante che secondo lei, "provoca una malattia leggera senza sintomi importanti". Un giudizio che sembra trovare conferma anche negli aggiornamenti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Venerdì l'ECDC, ha fatto il punto della situazione spiegando che "tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o lievi" ma "il numero di casi confermati (a livello globale sono 486 in 35 paesi ndr.) è troppo basso per capire se lo spettro clinico della malattia di Omicron differisce da quello delle varianti precedentemente rilevate".