Il neocosituito comitato "Uniti in difesa del servizio pubblico" organizza sabato a Bellinzona (partenza alle 15 davanti alla Posta centrale) una manifestazione per dare un segnale forte a Berna e fermare la chiusura degli uffici postali.
Al comitato hanno aderito le organizzazioni affiliate all’Unione sindacale svizzera, i partiti e i movimenti di sinistra, l’associazione a difesa del servizio pubblico "Giù le mani dalle officine" e l’ACSI. La speranza è quella di portare in piazza il malcontento emerso a più livelli anche in Ticino.
"Il tema degli uffici postali è molto sentito dalla popolazione e c’è ormai un’insurrezione in corso in tutta la Svizzera, quindi ci aspettiamo una folta presenza", ha detto Marco Forte, segretario di Syndicom e coordinatore del comitato. Quest’ultimo si è rivolto anche ai comuni toccati dalle misure di risparmio del Gigante giallo, nei quali raccolte firme, petizioni e prese di posizioni si sono già moltiplicate. Balerna ha già assicurato la presenza di una sua delegazione.
Nonostante siano anche già state votate dal Gran Consiglio un’iniziativa cantonale PS e una risoluzione PPD contro le politiche aziendali della Posta, i promotori ritengono che sia giunta l’ora di passare dalle parole ai fatti.
La manifestazione si terrà il 6 maggio, una data scelta non a caso: pochi giorni dopo, l’11 maggio, la Commissione delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati si occuperà proprio del futuro della rete degli uffici postali.
"In base a cosa si deciderà a livello nazionale decideremo come andare avanti. Se non si troverà una soluzione per arginare il progetto della Posta (riduzione da 1'400 a 8-900 uffici entro il 2020) cercheremo di promuovere altre azioni", conclude Forte.
CSI/dielle
Il Quotidiano del 02.05.2017: Giù le mani dagli uffici postali
Il Quotidiano del 02.05.2017: Faccia a faccia