Il procuratore generale John Noseda frena i piani del Governo ticinese che in merito al ramo penale dell’inchiesta Argo 1 voleva costituirsi accusatore privato. Lo evidenzia il Corriere del Ticino lunedì, precisando che Noseda ha scritto al Consiglio di Stato una lettera datata 13 ottobre, nella quale rimarca come questo passo sia ancora prematuro: per ora infatti non si delinea un danno economico per le finanze statali.
La missiva del procuratore generale finirà nelle mani della Gestione e della Sottocommissione di vigilanza, con quest’ultima incaricata di "fare il punto in vista dell’apertura formale di una Commissione parlamentare d’inchiesta" (CPI).
Tuttavia, pure in quest’ambito c’è "un inghippo", spiega il quotidiano, poiché al momento non si conosce chi condurrà la CPI e chi sarà chiamato a farne parte. Secondo il giornale da parte dei commissari vi sarebbe un "fuggi-fuggi" per evitare di finire coinvolti nel dossier che potrebbe rivelarsi potenzialmente in grado di condizionare l’appuntamento elettorale in programma tra un anno e mezzo.
EnCa
CSI 18.00 del 16.10.2017 Il servizio di Romina Lara