Parlamentari ticinesi “costretti” per un giorno a ordinare le bibite nella lingua dei segni. È quanto avvenuto lunedì alla buvette del Gran Consiglio a Bellinzona, dove si è tenuto il “Café des Signes”, un progetto della Federazione svizzera dei sordi.
“Il Café des Signes – ha spiegato ai microfoni della RSI la direttrice regionale della federazione Alexandra Nötzli – non è nient’altro che un caffè, come oggi la buvette del Gran Consiglio, gestita solo dai sordi. La gente udente che viene deve pertanto fare la propria ordinazione nella lingua dei segni: ha un attimo di tempo per imparare il segno che necessita e dopo può fare la sua comanda, altrimenti rimane a secco.”
CSI del 14.10.2019 - Il servizio di Romina Lara e il caso di Ginevra con Francesca Calcagno
RSI Info 14.10.2019, 20:32
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L’obbiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare il grande pubblico alla lingua dei segni, oltre a presentare i sordi, la loro quotidianità e le loro capacità nel mondo del lavoro. L’idea viene proposta in tutta la Svizzera ed è già sbarcata anche a Palazzo federale.
La seduta integrale del Gran Consiglio ticinese del 14.10.2019
RSI Info 14.10.2019, 20:14
Un cappuccino nella lingua dei segni
Il Quotidiano 15.10.2019, 21:00