Il boom del corso delle azioni e la buona resa degli immobili nel 2017 ha permesso alla cassa pensioni cantonale di registrare un rendimento globale del suo patrimonio del 6,4%. Un risultato che, fa rilevare una nota, figura tra i migliori degli ultimi anni. Ma non permette all'istituto cantonale, da anni impegnato in una rilevante opera di riequilibrio, di rinunciare a ipotizzare ulteriori sacrifici da parte degli affiliati e di un intervento supplementare da parte dello Stato. Rispetto a quanto prospettato sei anni fa, in cassa mancano 300 milioni di franchi.
Casse pensioni, 2017 positivo
Telegiornale 29.05.2018, 22:00
Per i primi (15'584 dipendenti dell'amministrazione e di enti esterni, magistrati, docenti cantonali e comunali), dopo la riduzione dell'interesse tecnico, si prepara un aumento dei contributi (oggi all'11,5%) ma pure la riduzione del tasso di conversione e quindi delle rendite (è prevista dal 1 gennaio 2021). Al secondo gli amministratori dell'IPCT chiedono di iniettare i fondi necessari a aumentare il tasso di copertura secondo il piano fissato. Negli ultimi anni la progressione, a causa della bassissima resa delle obbligazioni (gli investimenti sicuri) e delle prospettive a lungo termine, è infatti stata inferiore a quanto previsto dal piano di risanamento da 450 milioni di franchi votato nel 2012.
Le misure adottate finora hanno permesso di risolvere il problema dall'insufficiente finanziamento che agitava negli anni in cui i contributi non bastavano a finanziare la pensione. Ora, come spiegato alla RSI dal direttore dell'istituto Pierre Spocci, si tratta di trovare una soluzione per garantire la solidità (un tasso di copertura dell'85%) guardando al 2051 in contesto di tassi d'interesse vicini allo zero e di possibili cali borsistici.
Diem/CSI/Quot