L’abolizione del cambio minimo tra franco ed euro non ha messo in difficoltà tutti i settori. Fatta eccezione per il turismo degli acquisti, che colpisce soprattutto le regioni di frontiera, la filiera della carne non sembra patire i contraccolpi del valore delle valute.
Nel 2013 in Svizzera sono state prodotte 337'000 tonnellate di carne e ne sono state importate 97'000. Fuori dai confini nazionali sono state vendute solo 8’000 tonnellate, il 21,6% in meno del 2012, ma solo il 2,5% rispetto alla produzione indigena.
Inoltre la merce esportata, come illustratoci da Andrea Mani, presidente dei fabbricanti retici è perlopiù fatta con materia prima estera poi lavorata in Svizzera. Il maggior costo legato al franco forte è quindi marginale.
"Noi trattiamo solo carne svizzera. Quella nella quale lavoro è una filiera esclusivamente interna. I nostri clienti sono elvetici in ogni caso i turisti non rinunciano a queste specialita'”, ha inoltre spiegato al Telegiornale Jörg Brügger, titolare di una ditta di Lenzerheide-Parpan che fa essicare tonnellate di carne.
Da.Pa./Telegiornale
Dal TG20
25.03.2015: Carne, il settore non risente del franco forte
RSI Info 25.03.2015, 21:01