In Bregaglia, il numero di castanicoltori è quintuplicato in meno di vent’anni, raggiungendo quota cento e riportando in voga una tradizione millenaria. Il Festival della Castagna, giunto alla sua ventesima edizione, celebra questo frutto antico che ha saputo resistere al tempo e ritrovare il proprio spazio tra le eccellenze locali: “Vent’anni fa non era ricercata né conosciuta, oggi è quasi una moda” racconta Nota Giovanoli dell’Associazione castanicoltori Bregaglia, aggiungendo che, da pane dei poveri, la castagna è diventata l’ingrediente principale di ricette deliziose: “Si possono fare torte, tagliatelle, gnocchetti con la farina di castagne... e poi si possono gustare secche, con panna e pancetta”.
Cristina Giovanoli, accompagnatrice per le visite guidate nel castagneto, ci spiega un po’ della sua storia: “È stata portata qui dai romani, e noi l’abbiamo accettata volentieri, perché ha nutrito i nostri antenati anche in momenti difficili”.
La riscoperta della castagna è, però, minacciata dal mal dell’inchiostro, un fungo che potrebbe compromettere i castagneti della valle. “Sono tutti un po’ preoccupati” spiega Cristina Giovanoli, sottolineando che la comunità non si arrende e che, anche se il castagneto dovesse cambiare completamente il suo aspetto, “non lo lasceremmo morire”. A questo proposito, è stato avviato un progetto sperimentale “portando nuove varietà dalla Francia” per testarne la resistenza.