In base all’immutabilità delle leggi gravitazionali la funicolare del Ritom, con la sua pendenza massima dell’ 87,8%, è destinata a restare uno degli impianti di risalita più ripidi al mondo.
Ciò non significa che non si possa fare meglio e il comune di Quinto sta per ingranare la quarta: a breve verrà licenziato il messaggio per il finanziamento del progetto che potenzia e modernizza il collegamento verso la regione di Piora.
La regione di Piora tra laghetti e pascoli
L’impianto gestito dalla Funicolare Ritom SA (di cui il Comune detiene un 54,7% di capitale, il restante in mano a Patriziato e altri enti) è spinto in questa direzione dalla concessione federale ventennale che scade alla fine di quest’anno, ma anche dai numeri in crescita del turismo di montagna. "Al mattino la frequenza è in generale ben distribuita - rileva Valerio Jelmini, vicepresidente della SA -, ma nel tardo pomeriggio, attorno alle 17, possono crearsi fastidiose attese per ridiscendere a valle".
Da qui il progetto di rinnovo (con costi stimati per 6,8 milioni, più altri 2,38 per altre opere d’attrattività turistica) della funicolare che raddoppierà la sua capacità di trasporto, passando dai poco più di 100 passeggeri all’ora attuali a 230 nel prossimo futuro. Accanto al messaggio in arrivo dal Municipio, incentrato sulle fideiussioni bancarie, procede altrettanto ben spedita la parte esecutiva.
La domanda di costruzione è stata inoltrata lo scorso 7 luglio all’Ufficio federale dei trasporti (UFT), che ha la competenza per questo genere di impianti. Terminata la fase di consultazione presso Comuni e Cantone, nel giro di 3-4 mesi è atteso il benestare da Berna. Entro fine anno dovrebbe invece passare in Gran Consiglio il messaggio governativo per il contributo cantonale al progetto.
Si può farla in su, correndo la Piotta-Altanca
Un progetto che, nel suo insieme, è già ben avviato con una parte dei lavori già appaltati come richiede l’iter a livello federale. Il cantiere, dice Jelmini, dovrebbe partire nell’autunno del 2024 e il collaudo dell’opera è previsto nel giugno 2025. "Se tutto va bene queste sono le tappe - sottolinea il vicepresidente della Funicolare Ritom SA -. Il ritmo di marcia c’è e finora non abbiamo sbagliato le tempistiche. Certo l’incognita resta dietro l’angolo, perché i tempi sono stretti”.
Ma anche in giù, come Kevin Delcò nel 2015
Dal profilo strettamente turistico questo potenziamento apre orizzonti di sviluppo più ampi e dal grande potenziale: “La funicolare del Ritom - sostiene Aris Tenconi, sindaco di Quinto - potrebbe benissimo entrare in rete con la funivia, per ora solo sulla carta, che punta ad
unire Ambrì a Fusio".
L’idea di collegare l’Alta Valle Maggia con la Leventina potrebbe uscire ulteriormente rafforzata dalla destinazione Ritom, da cui si accede poi, con gamba buona, al Lucomagno. Per l’escursionismo si aprirebbe così uno sconfinato ventaglio di opzioni a portata di mezzi pubblici. “Sono progetti che nel loro insieme stimolano il turista a restare in Ticino per più giorni con un interessante indotto per tutto l’Alto Ticino”, sottolinea Tenconi.
Tutte le misure di sua altezza
L’aumento della capacità di trasporto, che è uno dei principali obiettivi dell’investimento al Ritom, verrà ottenuto attraverso una nuova cabina unica (perché unico è il binario e non permette incroci), la quale passerà dagli attuali 50 a 78 passeggeri. Ma aumenterà anche la velocità che oggi è di 2,7 metri al secondo. Non in maniera vertiginosa, perché da vincere c’è un dislivello di 785 metri (dai 1'010 metri di Piotta ai 1'796 metri della stazione a monte) coperto in poco meno di 1,4 km di percorso. Ma soprattutto non si correrà troppo, perché anche l’esperienza di risalita fa parte integrante di questa attrazione turistica. "Si andrà più veloci di un paio di metri al secondo", tranquillizza Jelmini.
Al contempo verranno risolti gli attuali punti critici, come i servizi igienici, che penalizzano oggi gli ospiti con disabilità. La funicolare, che fu costruita nel 1917 dalle FFS per realizzare la diga del Ritom e l’impianto idroelettrico che fornisce corrente alla linea ferroviaria del San Gottardo, sarà modernizzata nel suo complesso. Verrà rinnovata, spiega ancora il vicepresidente della SA, la sala macchine che ha 70 anni e sarà cambiata la parte elettrotecnica. Alla stazione d’arrivo sorgerà un bar/spaccio dove i viaggiatori potranno trascorrere l’attesa (comunque più breve di oggi) godendo dell’impagabile vista sul fondovalle.
Un ponte tibetano lungo 413 metri
L’investimento complessivo da 9,18 milioni comprende anche la realizzazione di un ponte tibetano sopra il riale Foss, che nasce ai piedi dello sbarramento. “Con i suoi 413 metri di lunghezza e i 160 di altezza porterà certamente un numero maggiore di fruitori del servizio e permetterà alla Funicolare Ritom SA di raggiungere in breve tempo il pareggio dei conti”, si legge nel precedente messaggio di aumento del capitale della SA firmato dal sindaco Aris Tenconi. L’orizzonte temporale di costruzione del ponte sospeso sarà però successivo alla modernizzazione della funicolare e si situa tra il 2026-27.
I 270 metri del ponte tibetano di Carasc nella valle tra Monte Carasso e Sementina
Infine, verrà regolato l’attuale accesso attraverso la stretta stradina asfaltata che, con passaggi a strapiombo non adatti a chi soffre di vertigini, permette di arrivare in auto al Lago alpino. “Per favorire il passaggio pedonale tra la stazione d’arrivo della funicolare e la diga negli orari di punta non ci sarà più traffico veicolare”, spiega Valerio Jelmini. Sono aspetti ancora in parte da mettere a punto, ma l’idea è di adottare le stesse limitazioni d’orario in vigore oggi sulla strada che dal Ritom porta a Cadagno.
Con una chiusura dell’accesso a partire da Altanca e apertura al mattino presto. Il ritorno a valle in auto, invece, sarà ovviamente possibile anche nel corso più inoltrato della giornata. Ma l’obiettivo resta ovviamente quello di non portare inquinamento in quota e quindi di avere un turismo il più possibile ecosostenibile in Piora.

Il Quotidiano
Il Quotidiano 06.08.2023, 19:00