La scuola ticinese riapre in “presenza” pur dovendo gestire l’incertezza generale legata alla pandemia da Covid-19. Il direttore del Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS) Manuele Bertoli ha ricordato che si tratta di "un momento importante" per la collettività, cogliendo al tempo stesso l’occasione giovedì in conferenza stampa per sottolineare aspetti e comportamenti che, in queste settimane d'incertezza, assumono particolare rilievo.
Sono diverse le raccomandazioni del direttore del DECS in vista dell’apertura degli istituti scolastici e tra queste figurano l'utilizzare l'app SwissCovid, l'obbligo per gli insegnanti di usare la mascherina negli spazi comuni, l'esigenza di mettersi in quarantena per dieci giorni qualora si sia stati in Paesi a rischio e infine mantenere il metro e mezzo di distanza tra adulti nelle scuole dell'obbligo (e che varrà per tutti nel post-obbligatorio). Bertoli ha poi evidenziato che il piano di protezione aggiornato sarà disponibile sul sito del dipartimento e che la prossima settimana sarà pronto l’aggiornamento per lo scenario 3, che prevede l’insegnamento/apprendimento soltanto a distanza.
RG 12.30 del 27.08.20 - Francesco Gabaglio in collegamento da Bellinzona con Veronica Alippi
RSI Info 27.08.2020, 14:54
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Sta di fatto che la ripresa regolare delle lezioni con il nuovo anno scolastico è garantita con l’attuazione di misure che dovranno offrire la necessaria sicurezza sanitaria. Anche in quest’ottica il DECS ha definito alcuni scenari alternativi, scuola ibrida e scuola a distanza, pronti per essere posti in atto se e quando il Governo cantonale lo riterrà necessario.
Tra gli aspetti del nuovo anno scolastico 2020/2021 segnalati dal dipartimento diretto da Manuele Bertoli figurano la presenza nelle scuole comunali dei referenti informatici di sede (denominati "antenne"), il doposcuola potenziato per ripetizioni e studio assistito e l’introduzione dei nuovi laboratori nel primo biennio di scuola media. Nel caso delle scuole medie-superiori si cita l’esordio dell’informatica come nuova disciplina e la conferma di italiano e matematica come materie "cardine".
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