La procura ha rinviato a giudizio un 31enne del Luganese che tra il gennaio del 2016 e il novembre del 2020 si fece inviare, da una serie di minorenni, centinaia di immagini a carattere sessuale. L’uomo – reo confesso – li adescava attraverso i social network, sui quali si presentava come un loro coetaneo. Pur di raggiungere il suo obiettivo, non esitava a ricorrere a minacce e ricatti.
L’inchiesta, condotta dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti, ha accertato ben una cinquantina di vittime. Ragazze e ragazzi, domiciliati in Italia; la maggior parte di età compresa tra i 13 e i 15 anni. Alcuni sono stati identificati. Di altri è rimasta solo qualche traccia informatica.
Il 31enne è andato avanti imperterrito fino all’intervento della polizia, scattato grazie alle segnalazioni dei genitori. Ora per lui si profila il processo, che si terrà con la formula del rito abbreviato. Coazione sessuale, atti sessuali con fanciulli e pornografia le accuse ipotizzate.
Le parti hanno concordato una pena di cinque anni di carcere. L’imputato dovrà inoltre sottoporsi a un trattamento ambulatoriale, così come indicato dal perito psichiatrico. La Corte delle Assise Criminali deciderà se accogliere o no la proposta.