Si chiama e-www@i e si legge evvai! È il progetto che da dieci anni l'Associazione per l'aiuto il sostegno e la protezione dell'infanzia dedica alla prevenzione dei rischi insiti nell'uso della rete da parte dei più giovani, rischi come il sexting, il cyberbullismo l'adescamento online. Cosa è cambiato nel frattempo? Intanto l'età dei ragazzi ai quali ci si rivolge: inizialmente ci si concentrava su quelli di terza media, oggi si è scesi fino alla prima e anche alla quarta e alla quinta elementare. Mutano anche i fenomeni, da quest'anno si affronta anche la questione della dipendenza da internet e fra i maggiori pericoli figurano ora anche i giochi online piattaforme come Fortnite che vengono sfruttate da malintenzionati per contattare i giovani giocatori.
I membri dell'ASPI dedicano una mezza giornata a ogni classe, proponendo esercizi giocosi interattivi, ma soprattutto incoraggiano l'empatia, a parlarne con gli amici, gli adulti o chiamando il numero 147 attivo 24 ore su 24. Con loro anche esperti della Swisscom, che forniscono risposte più tecniche.
CSI 18.00 del 12.09.2019 Il servizio di Francesca Torrani
RSI Info 12.09.2019, 20:00
E se la prevenzione è centrale, non sempre basta: in pochi mesi di esperienza il gruppo minori della polizia giudiziaria ticinese è stato confrontato a una cinquantina di casi. "Si sfocia soprattutto nella messa in circolazione di pornografia vietata, anche da parte di ragazzi molto giovani", spiega il commissario Mario Mombelli della Sezione dei reati contro l’integrità delle persone, ci sono state indagini "per reati sessuali, contro il patrimonio e legati a insulti e diffamazione, in particolare sui social network". Si parla di ragazzi di scuola media a cui "mettiamo in mano uno strumento di potenza inaudita senza educarli". E dietro un minore che commette un reato, magari inconsapevolmente, c'è sempre una famiglia che può essere messa alla prova, spiega Mombelli.
CSI 18.00 del 12.09.2019 Ospite Reto Medici
RSI Info 12.09.2019, 20:30
Il numero di casi non stupisce il magistrato dei minorenni Reto Medici. Annualmente gli incarti che giungono al suo ufficio sono 1'200, afferma, e anche limitandosi a quelli legati alla rete si registra un aumento tanto in Ticino quanto nel resto della Svizzera. Basti pensare che "il 70% dei bambini dai 2 ai 5 anni utilizza per più mezz'ora al giorno il telefonino dei genitori". L'età punibile inizia più tardi, a 10 anni, ma i casi sono comunque numerosi, da quelli conosciuti legati a sexting, cybermobbing e pornografia, fino allo scaricamento di contenuti che sarebbero coperti dal diritto d'autore e agli acquisti all'insaputa dei genitori... fino a quando arriva la fattura. Chi ci casca, soprattutto maschi, impara la lezione? "Il tasso di recidiva è del 20%". La raccomandazione? "La regola del 3-6-9-12: niente televisione prima dei 3 anni, playstation e altre console prima dei 6, internet prima dei 9 e social network prima dei 12".