L'avvicinarsi delle festività natalizie e l'obbligo di tamponi anti-Covid (in diverse situazioni) stanno mettendo sotto pressione i laboratori, compreso quello ticinese. L'analisi dei test PCR viene effettuata a Bellinzona, presso l'EOLAB, dove si è recata la RSI, per intervistare Gladys Martinetti Lucchini, responsabile del Servizio di microbiologia dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC):
"In questo periodo siamo abbastanza sollecitati. Abbiamo più o meno 500-600 analisi giornaliere, però ci aspettiamo nei prossimi giorni un aumento, visto che tutti gli studi medici saranno chiusi per le vacanze. Per fortuna non avremo più le scuole, perché anche gli allievi saranno tutti in vacanza".
Con la variante Omicron, che si sta diffondendo in maniera così rapida, pensate di farcela con questa organizzazione o dovrete potenziarla?
"Pensiamo di farcela. Chiaramente i turni sono abbastanza lunghi. Potremmo, però anche dover potenziare; la direzione dell'Ente ospedaliero ci ha dato piena disponibilità. Vedremo i numeri nei prossimi giorni e poi decideremo".
Cosa succede in questi locali?
"Qui abbiamo diversi apparecchi, come il nostro Cobas 6800: gestisce da solo più o meno 96 campioni ogni ora e mezza. È quello che ci permette di dire se una persona è positiva al Covid".
Lei, come responsabile del servizio di microbiologia, si sente spesso anche con i colleghi d'oltralpe, della Svizzera tedesca e della Svizzera romanda. Qual è la situazione del Ticino rispetto al resto della Svizzera?
"Tutti i laboratori si trovano nella stessa situazione: sono sovraccarichi di lavoro. Sono sovraccarichi di lavoro amministrativo, di laboratorio, di tutto, insomma. Dai miei incontri mi sembra che il Ticino vada pari passo col Canton Ginevra, anche loro hanno una percentuale abbastanza alta di Omicron mentre, ad esempio a La Chaux-de-Fonds o ad Aarau, fino ad ora non hanno trovato campioni positivi. Invece noi, Zurigo, Basilea e Ginevra, ne abbiamo trovati diversi. Adesso siamo più o meno sul 50% di casi che sono Omicron sospetti".