La sala del Consiglio comunale si è rivelata troppo piccola per accogliere tutte le persone arrivate venerdì sera a Roveredo per ascoltare le rivelazioni dell’ex commissario di polizia Fausto Cattaneo sulla società fantasma nel Moesano, quella che chiama la “Mesolcina connection”. L’infiltrato, che per anni, al servizio della polizia federale, ha combattuto il crimine organizzato, ha presentato un sunto delle sue ultime indagini sulle cosiddette bucalettere. Un soggetto giuridico troppo allettante per i malavitosi che, sfruttando un sistema di controlli, a suo dire, insufficiente, sfuggono alle autorità penali e giudiziarie dei loro paesi - dal Sud America all’Europa - per continuare indisturbati a curare i loro affari in Mesolcina o in Calanca. Un fenomeno andato crescendo dal 2014, l’anno in cui il Ticino ha inasprito i controlli per le iscrizioni al registro di commercio e il rilascio dei permessi B agli stranieri.
Fausto Cattaneo durnate il suo intervento a Roveredo
Unità specialistiche
Nel corso della serata, convocata dalla sindaca di San Vittore Nicoletta Noi Togni col movimento “Per e con San Vittore”, Fausto Cattaneo ha chiesto la creazione da parte della magistratura grigionese e federale, di un’unità di autentici specialisti nella lotta al crimine organizzato. Agenti che sappiano muoversi tra i meandri di una realtà mafiosa che si nasconde dietro le migliaia di società offshore che pullulano nei paradisi fiscali. Realtà che possono assumere le più svariate forme societarie quando gli intenti sono di evadere il fisco, svolgere attività poco trasparenti o illecite, come illustrato dall’avvocato locarnese Niccolò Salvioni, che da oltre 15 anni assiste Cattaneo.
Coira promette provvedimenti
Nel tentativo di rispondere ai diversi interrogativi sollevati da Niccolò Salvioni, il consigliere di Stato e capo del dipartimento dell’economia pubblica retica Jon Domenic Parolini (PBD), ha dovuto ammettere quanto l’esposizione di Cattaneo lo avesse impressionato. Parolini secondo il quale il Governo grigionese non potrà esimersi dal riconsiderare il suo atteggiamento nei confronti delle società bucalettere e dal riflettere sull’adozione di una serie di provvedimenti in grado di favorire una migliore collaborazione fra i diversi uffici cantonali interessati dal fenomeno della proliferazione delle società fantasma al centro delle inchieste giornalistiche di Falò e di GrigioniSera.
I parlamentari vogliono vederci chiaro
Un primo segno concreto della svolta auspicata da Jon Domenic Parolini potrebbe già manifestarsi la settimana prossima, quando a Coira tornerà a riunirsi il Gran Consiglio. Occasione durante la quale i deputati del Moesano, come annunciato nel corso del dibattito andato in onda venerdì sera nelle Voci del Grigioni italiano, torneranno ad interrogare il Governo sulla proliferazione delle società bucalettere.
Una petizione per sollecitare le autorità
Per denunciare il fenomeno Fausto Cattaneo ha lanciato una petizione. Un documento che quasi tutti i presenti a Roveredo hanno firmato senza grandi riserve al termine della conferenza che ha sollevato nuovi inquietanti interrogativi su quanto si cela dietro alcune delle 1'564 società domiciliate nelle regione che ha poco più di 8'000 abitanti e l’esplosione dei fallimenti.
mp/GrigioniSera/Diem
La puntata di Falò dedicata alle società bucalettere: Bucaletterland
L'approfondimento delle VGI del 13.10.17: Società fantasma