“Quella mattina ho tentato di avviare i programmi e non si aprivano. Quindi, di conseguenza, sono salita dove abbiamo il server e lì ho trovato l'amara sorpresa: non riuscivamo più ad accedere ai sistemi”. A spiegare quanto è accaduto in un'inchiesta di Falò, è la segretaria di una fabbrica di imballaggi italiana colpita da un cyberattacco da parte di hacker. Gli fa eco il titolare dell’azienda: “Era come se l’hacker fosse entrato, si fosse nascosto in attesa che le persone non fossero più operative. E poi, con calma nella notte, ha fatto il suo lavoro”. Alla fine l’imprenditore ha dovuto pagare un riscatto per riavere i propri dati. Ma non è stato il solo.
“Gli hacker sono riusciti a criptare molti file di lavoro essenziali per alcune delle nostre sezioni aziendali, non saremmo più riusciti a ripristinarli con le nostre forze. Questo avrebbe compromesso il proseguimento del lavoro in azienda e pertanto siamo giunti alla decisione di cedere al ricatto.” A parlare questa volta è l’amministratore delegato di Comparis, il sito online che mette a confronto costi e tariffe più visitato in Svizzera. In quel caso la cifra del riscatto è stata di ben 400'000 dollari.
Da settembre in Svizzera sarà operativa una nuova Legge sulla protezione dei dati e allora molte cose dovranno cambiare. Quali sono i rischi reali di questa minaccia? Come avvengono? Come ci si può difendere? Queste e altre voci di vittime della pirateria informatica, insieme a una panoramica degli strumenti disponibili per proteggersi e denunciare, nella puntata di Falò.