Ticino e Grigioni

Le "mazzette" del caso Adria

La procura ha trovato le prove del denaro ricevuto dall’ex-direttore della Banca Wir

  • 03.11.2015, 20:17
  • 28 gennaio, 10:23
La società nel frattempo è fallita

La società nel frattempo è fallita

  • ©Ti-Press
Di: Francesco Lepori 

Importanti sviluppi nell’inchiesta che in ottobre ha portato all’arresto di uno dei titolari dell’Adria Costruzioni, Filippo Cambrìa, e dell’ex-direttore della Banca Wir di Lugano, Y.W. Dietro i crediti di costruzione concessi all’impresa c’erano delle “mazzette”.

La procura ha trovato infatti i bonifici di alcuni versamenti effettuati dai Cambrìa a favore di una società riconducibile alla famiglia di Y.W.. Ci sono poi le dichiarazioni dello stesso Filippo Cambrìa: il giovane ha parlato anche di denaro dato a contanti. Il tutto per un totale di svariate decine di migliaia di franchi.

Y.W., dal canto suo, nega invece ogni addebito. Il 47enne le ha definite delle semplici donazioni, elargite dai Cambrìa per aiutarlo a risolvere difficoltà finanziarie personali.

Si vedrà. Intanto gli inquirenti stanno cercando di capire dove siano finiti i 60 milioni erogati dalla Wir, e confluiti solo in parte nei cantieri dell’Adria. Dagli accertamenti bancari non sono emersi “tesoretti”. Sui conti, di quei soldi, è rimasto poco o nulla.

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