Importanti sviluppi nell’inchiesta che in ottobre ha portato all’arresto di uno dei titolari dell’Adria Costruzioni, Filippo Cambrìa, e dell’ex-direttore della Banca Wir di Lugano, Yves Wellauer. Dietro i crediti di costruzione concessi all’impresa c’erano delle “mazzette”.
La procura ha trovato infatti i bonifici di alcuni versamenti effettuati dai Cambrìa a favore di una società riconducibile alla famiglia Wellauer. Ci sono poi le dichiarazioni dello stesso Filippo Cambrìa: il giovane ha parlato anche di denaro dato a contanti. Il tutto per un totale di svariate decine di migliaia di franchi.
Wellauer, dal canto suo, nega invece ogni addebito. Il 47enne le ha definite delle semplici donazioni, elargite dai Cambrìa per aiutarlo a risolvere difficoltà finanziarie personali.
Si vedrà. Intanto gli inquirenti stanno cercando di capire dove siano finiti i 60 milioni erogati dalla Wir, e confluiti solo in parte nei cantieri dell’Adria. Dagli accertamenti bancari non sono emersi “tesoretti”. Sui conti, di quei soldi, è rimasto poco o nulla.
Francesco Lepori