"Il Ticino non ha mai ipotizzato una chiusura anticipata delle scuole", come invece deciso da Sciaffusa e Glarona, che da venerdì chiuderanno i loro istituti per Natale. Lo ha detto Manuele Bertoli oggi, giovedì, in Gran Consiglio. E la Conferenza cantonale dei direttori dell'educazione pubblica - riunitasi in mattinata in videoconferenza - ha chiesto al Consiglio federale di non toccare la scuola quando domani prenderà nuove decisioni per contrastare la pandemia. Questo nemmeno con provvedimenti transitori, come una ripresa l'11 per tutti, ipotizzata anche dalla task force federale.
RG 12.30 del 17.12.20 - Il servizio di Maria Jannuzzi sulle decisioni riguardanti la scuola in Svizzera interna
RSI Info 17.12.2020, 12:47
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Il Governo cantonale valuterà solo in seguito se modificare la durata delle vacanze scolastiche. Se fosse il caso, tuttavia, queste modifiche riguarderebbero solo le scuole medie superiori e solo il 7 e l'8 gennaio.
L'inizio scaglionato non sarà confermato
Il direttore del DECS era stato interrogato sulla richiesta che il suo dipartimento aveva fatto agli istituti, di scaglionare l'inizio delle lezioni per "diluire" su più corse gli allievi in arrivo il mattino e al rientro la sera. Una misura che secondo il SISA, il sindacato degli studenti, non aveva dato i risultati sperati. Erano state raccolte 2'300 firme per chiedere un ritorno agli orari normali rafforzando invece il servizio con corse supplementari. Il provvedimento, ha detto Bertoli, non sarà comunque confermato alla ripresa dopo l'Epifania, anche perché "dal 13 dicembre è cambiato molto" con il potenziamento dei trasporti pubblici ticinesi dopo l'apertura della galleria di base del Monte Ceneri.