Il sistema di controllo della selvaggina va rivisto, in particolare per quanto riguarda gli esemplari di cervo e capriolo maschio. È una delle richieste avanzate dai cacciatori ticinesi, riuniti sabato in assemblea ad Airolo.
"Il nostro è un ruolo duplice: il primo è quello di regolazione delle specie per un corretto sviluppo della selvaggina, però c'è anche una componente di caccia di tradizione", ha detto Fabio Regazzi, presidente della Federazione cacciatori ticinesi, che sabato all'unanimità ha adottato un codice etico che prevede, tra le altre cose, di non ostentare le prede.
"C'è un tema che va affrontato che è quello del Piano di Magadino dove la caccia al momento è totalmente proibita ma che sta diventando un rifugio privilegiato per alcune specie: cervi caprioli e cinghiali in particolare, con tutto il corollario di danni che ne consegue. Bisognerà vedere se si possono trovare delle soluzioni condivise con il cantone", ha dichiarato Regazzi.
I cacciatori mirano al Piano
Il Quotidiano 18.05.2019, 21:00