Ticino e Grigioni

Le spedizioni punitive e il loro capo

Nuovi dettagli sul caso dei “minorenni giustizieri” finiti sotto inchiesta. A guidarli era un 13enne. Ipotizzate anche le riprese in diretta degli incontri con gli adulti

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Spedizioni punitive, l'inchiesta continua

Il Quotidiano 07.10.2024, 19:00

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Di: Francesco Lepori 

Un modello, un regista, una tattica precisa. Non ha certo agito a caso il gruppo di ragazzi che, ispirandosi a un filonazista russo, ha compiuto una serie di spedizioni punitive contro adulti intenzionati ad avere rapporti sessuali con minorenni. Minorenni sono pure 18 dei 19 giovani (tutti del Luganese) fermati la scorsa settimana. Al momento dei fatti la mente, di anni, ne aveva appena 13. Sua era stata l’idea. Lui teneva i contatti con le persone da “giustiziare”.

Il modus operandi

Per individuarle usava Tinder e altri siti di incontri. Dopo averle agganciate proseguiva le conversazioni su Instagram e Whatsapp. I dialoghi erano volutamente spinti, per indurre i bersagli a uscire allo scoperto. Come esca il capo si serviva di due altri minori, una ragazza e un ragazzo, incaricati anche di accogliere le vittime ad appuntamento fissato. Quando possibile le facevano spogliare. A quel punto sbucavano i picchiatori, che l’oggi 14enne (difeso da Yasar Ravi) reclutava attraverso un sondaggio.

Umiliazioni e pestaggi

Le indagini hanno ricostruito una ventina di episodi, tra consumati e tentati, su un periodo che va da gennaio e maggio. Gli incontri si svolgevano in appartamenti o nei parchi di Lugano. Gli adulti caduti in trappola erano costretti a subire – chi più, chi meno – pesanti umiliazioni. Sputi, urina, scritte sul volto, rasatura dei capelli, altro ancora. E poi le botte: sberle soprattutto, ma non solo. Un uomo è persino svenuto per un calcio sferratogli in testa.

L’idea delle riprese “live”

Le scene venivano filmate. Si era pensato addirittura di effettuare delle riprese live. Opzione però scartata, semplicemente perché si sarebbe dovuto rinunciare alle violenze. Violenze e ricatti. In un paio di casi le vittime hanno infatti dovuto consegnare del denaro. Più di cento euro ciascuno, che il gruppo si è spartito.

Gli accertamenti sugli adulti

Di qui i reati ipotizzati dalla magistratura dei minorenni: lesioni gravi, aggressione, coazione, rapina, estorsione e sequestro di persona. Gli inquirenti stanno verificando ovviamente anche la posizione degli adulti. Giovedì uno di loro è già stato condannato alle Assise Correzionali.

Quotidiano 07.10.2024

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