Sono risultate "numericamente rare" le violazioni alla Legge sulla dissimulazione del volto, come emerge dal bilancio stilato martedì dal Dipartimento ticinese delle istituzioni a due anni dalla sua entrata in vigore. In particolare, le procedure avviate sono state 37, alle quali si aggiungono “alcuni” ammonimenti senza verbale di polizia. Sulla decina di casi segnalati da inizio 2018, la maggior parte sono legati a episodi di hooliganismo sportivo.
Sono state pure tirate le somme della Legge sull’ordine pubblico, anch’essa introdotta il primo di luglio 2016 come da volontà popolare. Le infrazioni totali che hanno toccato quest’ultima e le nuove norme sulla dissimulazione del volto sono state 1'319, concentrate soprattutto nel Luganese (561).
Il 66% dei casi è stato relativo all’accattonaggio (868), seguito dal disturbo della quiete (133 casi, soprattutto legati all’attività di bar e ritrovi pubblici), dall’imbrattamento di beni pubblici (102) e da casi di animali vaganti (77). Più rari, invece, gli episodi accertati di littering, con sole 38 sanzioni.
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha dichiarato ai microfoni delle CSI che "le misure messe in atto hanno permesso di contenere determinati fenomeni che stavano esplodendo, come è il caso dell'accattonaggio, che non potendo essere perseguito dalle polizie comunali fino a qualche anno fa diventava soprattutto un problema d'ordine pubblico locale". In merito alla dissimulazione del volto Gobbi ha affermato che così "si è dato un chiaro segnale su quelli che sono i valori visto che c'è stato un chiaro voto della popolazione ticinese su questo fronte" ed è pure una corretta attuazione della legge.
CSI 18.00 del 07.08.2018: il servizio di Alberto Tettamanti
RSI Info 07.08.2018, 20:05
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Il Quotidiano 07.08.2018, 21:30