Ticino e Grigioni

L'inverno in tasca arranca

L’azione non decolla: 3'580 prenotazioni ma ne servono 25'000. I promotori mobilitano comuni, scuole e sci club

  • 26 maggio 2018, 20:01
  • 23 novembre, 01:23
Un'iniziativa che non decolla

Un'iniziativa che non decolla

  • web/RSI

L'azione Inverno in tasca non decolla, ma i promotori dell'abbonamento annunale agli impianti di risalita ticinesi non si danno per vinti e mobilitano comuni e scuole per raggiungere le 25’000 prenotazioni entro fine giugno. Un traguardo ambizioso e ancora molto distante, ma necessario per pagare i costi di gestione di tutti gli impianti coinvolti nell’iniziativa che mira a garantire l’accesso, già da quest’estate, ai 5 comprensori sciistici principali (Airolo, Carì, Campo Blenio, Bosco Gurin e Nara) e ai 9 più piccoli (Lüina, Cioss Prato, Prato Leventina, Mogno, Novaggio, Dalpe, Alpe di Neggia, Cimetta, Piano di Peccia).

A 35 giorni dalla scadenza l’iniziativa ha raccolto poco più di 3'500 iscrizioni, il 14% dell’obiettivo, malgrado il prezzo contenuto (199 franchi la stagione per gli adulti e 159 per i giovani) e l'ampiezza dell’offerta. I suoi promotori non si danno però per vinti, come confermato ai microfoni RSI. Anzi. Hanno rilanciato i loro sforzi promozionali coinvolgendo direttamente i comuni, le scuole e gli sci club garantendo loro condizioni particolari. Uno sforzo supplementare per tentare di salvare un’idea che, senza una svolta nelle prossime quattro settimane, è destinata a restare tale.

Diem/Quot/CSI

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