Il nuovo polo sportivo e degli eventi di Lugano è un'occasione da non perdere per il rilancio della città di Lugano. Questa l'opinione del Municipio, alle prese anche con altre riformulazioni dell'assetto cittadino, basti pensare al polo fieristico o al lungolago. Del tema, affrontato venerdì nella puntata di Modem Il centro poli-sportivo della discordia, ne discuterà la settimana prossima il Consiglio comunale di Lugano, che dovrà vagliare la richiesta di credito da 14 milioni per la progettazione del nuovo polo sportivo. Al centro delle discussioni ci saranno in particolare le ormai due famose torri che stando al progetto sorgeranno a fianco del nuovo stadio. Una torre ovest – residenziale – e una torre est – amministrativa.
I dubbi sulle torri
Due strutture che non trovano al momento l'appoggio di una parte del PLR e probabilmente anche di altri consiglieri comunali di altri partiti. Si teme che il nuovo palazzo amministrativo di 12 piani possa rappresentare una sorta di concorrenza nei confronti del centro città, questo perché l'amministrazione pubblica che oggi si trova proprio in centro verrà spostata nella nuova torre. Non si tratta soltanto di 120 impiegati ma anche e soprattutto della chiusura di diversi sportelli pubblici, con un prevedibile calo del numero di persone che vorranno recarsi nei quartieri del centro. Da qui la richiesta di un'ulteriore analisi della situazione, anche per capire i costi dell'operazione.
Una corsa contro il tempo
Il problema però è che il tempo stringe. Il cantiere deve aprire entro la primavera-estate dell'anno prossimo, altrimenti il FC Lugano rischia la retrocessione a tavolino perché non potrà garantire entro i termini previsti l'apertura di uno stadio moderno, capace di rispettare i criteri sportivi e di sicurezza dettati dalla Swiss Football League.
Una matassa davvero ingarbugliata, senza contare che sull'intera riorganizzazione del comparto di Cornaredo la STAN, la Società ticinese per l'arte e la natura, ha appena presentato un ricorso.