Il direttore del Lumino's avrebbe controllato l'attività a luci rosse delle lucciole con un sistema informatico e di telecamere per poi tassarne l'esercizio secondo un tariffario ben preciso. Voleva sapere quanto duravano esattamente i rapporti nelle camere al primo piano che lui metteva a disposizione delle prostitute. Così avrebbe ricavato 3 milioni di franchi. È quanto emerge dall'atto d'accusa con il quale il sostituto procuratore generale Antonio Perugini ha rinviato a giudizio il 48enne, in carcere dallo scorso ottobre.
Un criminale "minore"
L'uomo non rischia più di 5 anni di carcere, visto che verrà giudicato alle Criminali minori (senza giurati). Tra le parti civili figura anche il Canton Ticino. Ricordiamo che è accusato di aver tentato di ricattare l'allora consigliere di Stato Michele Barra. L'obiettivo sarebbe stato quello di ottenere una spinta politica per avere la licenza edilizia per il postribolo. Il permesso gli era stato negato dal Comune.
Altre accuse
Altre le accuse formulate. Tra queste il reato di sfruttamento della prostituzione e reati fiscali. C'è anche una tentata truffa a una cassa disoccupazione. Lui contesta gli addebiti così come formulati.
Red.MM/Da.Pa./Quot
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CSI 18.00 Il servizio di Daniela Giannini
RSI Info 06.03.2014, 17:57
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