Ticino e Grigioni

Lupo in Lombardia, obiettivo coesistenza

Monitoraggio dei branchi, informazione, finanziamenti ed indennizzi: la formula per eliminare i conflitti tra l'animale e l'uomo; "la doppietta salvo rari casi, dicono, non è contemplata"

  • 12 novembre 2022, 10:56
  • 6 agosto 2023, 15:01

Prove di convivenza

RSI/SDR 12.11.2022, 08:07

Di: SdR

Nessuna doppietta per risolvere il problema della presenza del lupo oltre confine, se non in casi davvero eccezionali e con deroghe specifiche di legge. Regione Lombardia segue il dibattito politico e pubblico svizzero con quelle che in Italia, soprattutto dagli animalisti, vengono viste come accelerazioni – si veda alla voce abbattimento preventivo – e rilancia con le modalità europee cui la stessa Lombardia, l’Italia, si attengono. Sia chiaro, il tema, come riferito dall’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo, viene discusso anche in maniera bilaterale tra Italia e Svizzera, soprattutto considerata la presenza di lupi "transfrontalieri" in Alto Lario ed in Valchiavenna, quindi accanto a Ticino e Grigioni. Lo stesso politico lombardo riferisce che anche in Italia si sta discutendo il cosiddetto "piano lupo" per gestirne la presenza ma rimarca l’approccio utilizzato oltre confine con questo animale per garantirne la convivenza con l’uomo.

Per l'assessore lombardo Raffaele Cattaneo il rispetto delle regole permette una convivenza con l'animale

Per l'assessore lombardo Raffaele Cattaneo il rispetto delle regole permette una convivenza con l'animale

  • Rsi/sdr

Aumenta la popolazione, ci sono nuovi branchi

Dunque la presenza è nel Comasco ed in Valtellina accanto ai Grigioni, ma altri branchi sono stati registrati in provincia di Brescia e sull'Appennino Pavese. La situazione di espansione del lupo sul territorio lombardo viene definita dai tecnici della Direzione Ambiente regionale come molto dinamica e diverse altre aree sono interessate ora da un processo di colonizzazione in costante evoluzione, non solo in contesto montano, ma anche in zone di pianura lungo il fiume Ticino, a cavallo tra la provincia di Milano e Pavia. Altre presenze non ancora stabilizzate – ha riferito Elisabetta Maria Rossi, Funzionaria Struttura Natura e Biodiversità della Direzione Generale Ambiente e Clima Regione Lombardia, si sono registrate in alta Valtellina con individui singoli segnalati nel Parco Nazionale dello Stelvio, non lontano dal confine con la Svizzera.

Il programma di LIFE WolfAlps EU

Nell’ambito del progetto europeo LIFE WolfAlps EU, spiega ancora la funzionaria, una delle azioni più importanti è la creazione di unità di intervento per la prevenzione dei danni da lupo, istituite anche in Lombardia. Le squadre sono attive sul territorio e disponibili a fornire supporto agli allevatori sia a livello preventivo, mediante un’attività di formazione/informazione e cessione di materiale anti-predazione in comodato d’uso gratuito temporaneo, sia a seguito di evento predatorio, supportando l’allevatore, informando gli allevatori confinanti, fornendo e stimolando sull’uso di sistemi di prevenzione. In Lombardia queste squadre sono state create, con il coordinamento dell'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste (ERSAF), nelle aree più interessate dalla presenza del lupo ossia in provincia di Sondrio, nell’Area montana delle province di Bergamo e Brescia, in provincia di Como e nell’ Oltrepò Pavese.

Il progetto LIFE WolfAlps EU ha portato alla creazione di 20 squadre in tutti i quattro paesi alpini coinvolti

Il progetto LIFE WolfAlps EU ha portato alla creazione di 20 squadre in tutti i quattro paesi alpini coinvolti

  • Rsi/sdr

Tra gennaio 2020 e i primi mesi di quest’anno, tali squadre lombarde hanno effettuato 132 interventi: 47 direttamente in campo e 75 di supporto da remoto, per un totale di 57 aziende coinvolte, mentre 71 sono i kit per la prevenzione consegnati dal 2020 al 2022. Più in generale, il progetto LIFE WolfAlps EU ha portato alla creazione di 20 squadre in tutti i quattro Paesi alpini coinvolti – Italia, Austria, Slovenia e Francia – grazie alla formazione di più di 300 operatori, tra agenti di polizia provinciale e regionale, carabinieri forestali, guardiaparco, veterinari ed operatori di enti partner del progetto.

Gli aiuti in cifre

Il supporto regionale si sostanzia quindi in un aiuto concreto agli allevatori da parte di Regione Lombardia - direzione generale Ambiente - tramite le squadre del Progetto WOLFALPS EU e la fornitura agli allevatori di kit anti-predazione in comodato d’uso gratuito messi a disposizione dalla Regione, per un investimento totale pari a circa 450'000 euro, e in finanziamenti veri e propri diretti agli allevatori messi a disposizione nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale, con i quali vengono finanziati investimenti per la protezione delle produzioni agricole e zootecniche da lupo, lince, sciacallo dorato e orso. Ad oggi sono stati aperti due bandi per la presentazione delle domande di contributo per l’acquisto di recinzioni elettrificate e cani da guardia. Un bando regionale pubblicato nel 2019 ha finanziato 59 domande, per un totale di 249'652,22 euro. Nel 2022 il bando è stato nuovamente aperto e sono state presentate 50 domande.

Infine vi è il sostegno in caso di danno: l’allevatore è supportato da personale formato afferente alle Province e Carabinieri Forestali nella presentazione delle richieste di indennizzo tramite polizza regionale. Nel 2021 nel complesso sono stati liquidati 67'135,00 euro relativi a richieste di indennizzo /sinistri provocati sia da orsi (33) che da lupi (39), di cui 40'515,00 per danni da orso e 26'620,00 per danni da lupo. I danni da lupo sono crescenti e legati alla progressiva espansione della popolazione.

Non mancano le voci di dissenso

Nessun problema, dunque, oltre frontiera? In realtà vi sono sacche di malumore manifestate da alcuni allevatori le cui stalle sono state visitate dal predatore, i quali, pur apprezzando quanto proposto dalla Regione, chiedono che si guardi a quanto sta decidendo la Svizzera, anche in queste ultime settimane. Sono pochi, vero, ma hanno fatto sentire la loro voce in assemblee nei territori di Como e Sondrio. Attenti al lupo, anche loro ma forse più inclini alla doppietta in caso di aggressione.

Rimangono malumori in alcuni allevatori che vorrebbero un approccio più duro con l'animale

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Tutto ciò mentre la regione invita a guardare ai numeri, alle segnalazioni, alle denunce ufficiali e alle buone pratiche per una convivenza con una popolazione che al confine – dicono i tecnici - potrebbe aumentare.

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