Durante una visita medica o dal parrucchiere: sono molte le situazioni nelle quali l’uso della mascherina non è obbligatorio ma è ormai dato per acquisito. In altri ambiti tuttavia non vengono ancora largamente usate, e per questo molti medici hanno lanciato un appello chiedendo di indossarle. Fra loro c’è anche il dottor Christian Garzoni, direttore sanitario della Clinica Luganese Moncucco e specialista in malattie infettive.
L’appello, ci spiega, è stato lanciato poiché “siamo nella fase 3 dell’epidemia: quella delle riaperture, del ritrovarsi, del tornare a interagire, ed è qui che il virus può sfruttare i nuovi contatti e quindi ripartire”.
“Sappiamo che ci sono i cosiddetti super diffusori – continua Garzoni –; ci sono studi che hanno mostrato è sufficiente parlare a voce alta per produrre grandi quantità di goccioline, fino a 1'000 al minuto, che sono piene di virus. Sappiamo anche, ed è il grosso problema di questo coronavirus, che l’80% delle persone che si sono ammalate in Cina lo hanno fatto a causa di persone asintomatiche. C’è anche il tema dell’aria condizionata, che muove grandi masse d’aria e quindi la distanza di due metri risulta non più sicura, e sappiamo che questo virus può restare diffuso in aria per diversi minuti: tutti questi elementi ci inducono a dire di fare attenzione e di usare le mascherine, che ci sono, costano poco e sono molto efficaci per prevenire la diffusione”.
Mascherine che, sottolinea ancora una volta il dottor Garzoni, sono da indossare quando non si riescono a mantenere le distanze: nei mezzi pubblici, nei negozi e negli uffici.
Numeri incoraggianti, "ma non abbassiamo la guardia"
I vari “doppio zero” (nessun nuovo contagio e nessun decesso) degli ultimi giorni sono incoraggianti ma non dobbiamo mollare adesso, aggiunge l’infettivologo, “dobbiamo tenere alta la guardia. Lo 'zero zero' rende tutti felici, ma sappiamo che il virus è frequente fra gli asintomatici, quindi per ogni sintomatico ci saranno dalle due alle tre persone che non manifestano i sintomi. Il virus c’è, ci sarà, e più interagiamo più rischia di aumentare la sua diffusione”.
L'importanza dell'areazione dei locali
Garzoni tiene infine a ricordare una misura semplice ma molto efficace: l’areazione dei locali. “È una cosa molto importante di cui ci si dimentica spesso. Al di là dell’igiene delle mani, l’areazione dei locali, l’aria fresca e pulita, leva le particelle di virus. Inoltre, se vogliamo rivedere gli amici, i nonni e i parenti stretti bisogna farlo all’aperto: è una misura semplice ma fra le più efficaci”.