Un migliaio di studenti ticinesi, tra licei e Scuola di commercio, hanno potuto respirare in questi giorni un clima di normalità che fino a poco tempo fa era del tutto in atteso: la cerimonia di maturità in presenza.
Il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) sostiene che i risultati ottenuti, bocciature comprese, non siano diversi dalla situazione prepandemica. Paolo Galbiati, copresidente dell'Associazione de docenti delle scuole medie superiori ticinesi invita però a guardare più a fondo, poiché "a livello di numero non c'è contraccolpo, ma sottotraccia resta molto, serve un occhio critico per vedere quali siano le conseguenze. Come quelle generazioni che hanno cominciato in situazione di emergenza. Vanno tenuti sott'occhio quelli che arriveranno alla cerimonia di maturità tra un paio di anni".
Dopo gli esami, la maturità
Il Quotidiano 25.06.2021, 21:30
Galbiati spiega infatti che sono in diversi i giovani che non sono riusciti ad arrivare alla conclusione del ciclo di studi, forse per patologie slegate alla pandemia ma che con la crisi sanitaria si sono acutizzate. Si parla infatti di un clima di insicurezza e di fragilità aumentata in cui gli studenti affrontavano il loro percorso scolastico in un mondo che lanciava continuamente notizie allarmanti.