Ticino e Grigioni

Minacce ad agente, 24 mesi

Piuttosto che sottoporsi a un controllo alcolemico sul Piano di Magadino estrasse un coltello da caccia. Caduto il tentato omicidio intenzionale

  • 27.11.2018, 19:42
  • 22.11.2024, 23:39
02:13

CSI 18.00 del 27.11.2018 - La diretta di Giorgia Roggiani

RSI Info 27.11.2018, 19:16

  • Archivio Ti-Press

Ventiquattro mesi da espiare parzialmente per minacce contro l'autorità ed esposizione a pericolo della vita altrui: questa la sentenza a carico di un 45enne luganese a processo martedì perché brandì un coltello contro un agente. Caduta l'accusa di tentato omicidio intenzionale, sostenuta dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, che aveva chiesto una pena di 5 anni.

I fatti

Otto mesi fa, fermato a un posto di blocco e sottoposto a un primo test dell'alcolemia, che aveva dato un esito incerto, l'uomo era stato invitato a raggiungere il posto di polizia di Locarno per un controllo con un apparecchio più preciso. Il 45enne si era però opposto in ogni modo rifiutandosi di andare in quella centrale di cui serbava un pessimo ricordo, spiegando pure di essere nel mezzo di una crisi e di essere appena stato licenziato. Alle insistenze dell'agente l'imputato aveva però estratto un coltello da caccia. Infine l'uomo era fuggito nei campi circostanti, dando del filo da torcere a 6 agenti per oltre mezz'ora.

"Volevo solo minacciarlo" ha ribadito l'uomo oggi in aula, "non certo ucciderlo". E anche per Chiara Bianchetti - l'avvocata della difesa - "nessuno è mai stato in pericolo di morte" e va quindi riconosciuto solo il reato di violenza o minaccia contro le autorità.

"Solo la reazione dell'agente ha scongiurato il peggio"

Diversa era invece la versione dell'accusa e dell'agente, che si è trovato la lama a poca distanza da zone vitali. "È stata solo la pronta reazione di difesa dell'agente a scongiurare il peggio" ha sottolineato Margherita Lanzillo.

Accusa e difesa hanno chiesto oggi al presidente della Corte, il giudice Amos Pagnamenta, di considerare una parziale scemata responsabilità e un trattamento psicoterapeutico.

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