“Difendo l'operazione Mizar: volevamo acquistare un edificio a norma e il tutto è avvenuto in piena trasparenza”. Si è espresso in questi termini ai microfoni della RSI il municipale di Lugano Michele Foletti all'indomani delle rivelazioni del Caffè sulle modalità di ristrutturazione dello stabile destinato a diventare il nuovo polo di ricerca di Lugano.
Ricordiamo che il progetto coinvolge la Città di Lugano e il Cardiocentro, che nell’edificio con sede nel quartiere di Molino Nuovo hanno intravisto il luogo ideale per dare vita a un polo di ricerca biomedica. Si tratta di un palazzo risalente agli anni Ottante e che necessita di una serie di interventi, il cui costo è stato valutato in 6 milioni di franchi, per ospitare dei laboratori.
Il problema sollevato dalle indiscrezioni di stampa del settimanale consiste nel fatto che tali lavori sono stati assegnati dall’attuale proprietario, ovvero la compagnia assicurativa SwissLife, senza aver indetto un concorso pubblico.
CSI/G.R./EnCa