I casi di morbillo in Svizzera sono aumentati e il Ticino non fa eccezione. Quest’anno a sud delle Alpi se ne sono registrati 25, ovvero 19 in più rispetto al 2016, come ci ha confermato l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
"Non sono dati preoccupanti: si tratta di numeri relativamente piccoli", commenta Giorgio Merlani, medico cantonale ticinese. Si tratta di focolai che sono stati tenuti sotto controllo e non di una tendenza. "Quando le persone si muovono sul territorio il contagio non è così difficile", spiega. L’unico rimedio contro il virus è il vaccino, che va somministrato in due dosi. In questo senso il Ticino è ben coperto, sopra la media nazionale.
Oggi il 94% degli adolescenti è vaccinato, una decina di anni fa lo era il 68%. “C’è un miglioramento nella percentuale di bambini e adolescenti, ma ci sono adulti che sono sfuggiti alle campagne”, ci spiega Luigia Elzi, caposervizio del reparto malattie infettive dell’Ospedale di Bellinzona e di Locarno.
“Il morbillo viene spesso sottovalutato perché associato ad una malattia per bambini”, aggiunge il medico. Può però avere gravi complicazioni, come la polmonite e l’otite, relativamente frequenti, ma anche l’encefalite, seppur più rara.
Le persone colpite dalla malattia infettiva nell’intero paese sono state 105, a fronte delle 65 del 2016. "Volevamo eliminarla entro il 2015, ma abbiamo fallito", ha dichiarato venerdì all’ATS Mark Witschi, responsabile della sezione raccomandazioni sui vaccini all’UFSP. Nonostante questo, per i criteri dell’Organizzazione mondiale della sanità, la Svizzera l'ha praticamente debellata.
CSI/Quot/ATS/sulma
Più casi di morbillo in Ticino
Il Quotidiano 29.12.2017, 20:00
CSI delle 18.00 del 29.12.17 – servizio di Camilla Luzzani
RSI Info 29.12.2017, 18:58
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