Ticino e Grigioni

Mountain bike: il Ticino è in ritardo, ma pedala

Tra pianura e montagna i percorsi ufficiali sono tanti, il tecnico lo troviamo al Monte Tamaro e ad Airolo, ma chi vuole divertirsi nel freeride dove può andare?

  • 2 settembre 2023, 06:56
  • 11 settembre 2023, 14:27
10:59

Potenziare l'offerta per le mountain bike

Il Quotidiano 01.09.2023, 19:00

Di: Joe Pieracci 

"Il Ticino ha la fortuna di avere un territorio che è fantastico. Potremmo essere una delle regioni faro. La realtà dei fatti forse è che siamo un pò indietro rispetto ad altre località". In queste parole dell'ex ciclista professionista ticinese Alberto Tiberio c'è il quadro della situazione del mondo della mountain bike in Ticino.

Il fenomeno è in forte crescita. "E il potenziale è forte perché gli utenti sono cresciuti molto e con loro le aspettative. Oggi si calcola che quasi il 10% della popolazione vada in mountain bike", spiega il responsabile del Centro di competenza mountain bike cantonale Mauro Regusci.

Anno dopo anno le varie discipline si sono moltiplicate. Secondo un sondaggio realizzato nel 2021 dell'Agenzia Turistica Ticinese tra 1'380 bikers che frequentano il Ticino: l'all-mountain - con il 30% dei voti - è la disciplina più praticata. Per oltre il 50% degli appassionati, però, sono necessari percorsi dedicati e più impegnativi.

Per semplicità abbiamo riunito le tipologie in tre grandi categorie:

-il pedalato: include l'all-mountain, il cross country e il ciclo cross
-il tecnico: vi troviamo i sentieri più scoscesi ed impegnativi
-il mondo del freeride e della gravity: guarda più al divertimento e ai salti


"Vedo un bel fermento nel Locarnese attorno a nuovi progetti, ma anche nel Luganese, nel Malcantone ed in Valcolla. E dove abbiamo dei percorsi un po’ più datati c’è l’idea di rinnovare l’offerta e adattarla alle nuove esigenze", conclude Mauro Regusci.

Al bike park di Arosio nel Malcantone in un un weekend si possono contare fino a 600 passaggi. Indipendentemente da finanziamenti locali o cantonali alcuni ragazzi hanno creato il Black Deer Project. Il territorio non offriva quello che cercavano e così questi giovani il bike park se lo creato da soli.

Un biker ad Arosio

Un biker ad Arosio

  • Blackdeerproject

"In questo posto giriamo e sistemiamo. Sistemando, otteniamo in cambio il divertimento", ci dice
Gabriele Zucca, un giovane biker che si diverte ad Arosio. "Di solito - gli fa eco un compagno di pedalate,
Oscar Tognolo - vengo qui ad Arosio per andare in bici e fare salti. In estate vado in Italia, per esempio a Livigno. O in Svizzera interna a Lenzerheide o a Coira".

Il territorio ticinese ha grandi potenzialità, che però non vengono sfruttate fino in fondo. "Ci sono dei sentieri e ci sono dei bei trail, ma sono isolati e difficili da raggiungere. Bisogna prendere la macchina e farsi un’ora di viaggio. Sono fuori mano. E’ difficile trovare un complesso dove si passa la giornata in mountain bike e uno dice "oggi mi diverto qui", spiega ancora Alberto Tiberio. "Secondo me - prosegue - manca una cultura ed un’apertura verso la novità. Se si vuole attirare l’appassionato bisogna creare diversità: tanti tipi di sentieri. Quando penso a cosa trovo all’estero, passo una giornata con un impianti di risalita, mi trovo 5-6 sentieri differenti. Ecco. È questo attira l’appassionato", conclude.

La parola d’ordine, insomma, è "diversificare". Come sta reagendo il Cantone rispetto a questa necessità del settore? "L’autorità - ricorda Mauro Regusci - segue nella misura in cui recentemente il Consiglio di Stato ha varato un messaggio per il nuovo credito nel quale è stato inserito anche un credito per la manutenzione dei percorsi di mountain bike. E a breve dovrebbe uscire un altro messaggio per la legge che viene adattata per creare le basi giuridiche per lo sviluppo dell’infrastruttura del mountain bike".

Nelle varie stazioni ticinesi sono diverse le realtà ed i progetti legati alla mountain bike. Dal Monte Tamaro - stazione pioniere nel settore con un trail molto tecnico - partono anche vari itinerari in direzione del Malcantone e oggi all’Alpe Foppa vi è pure una colonnina di manutenzione e una stazione di ricarica gratuita per e-bike.

Lavori in corso al Nara

Lavori in corso al Nara

  • Nara.ch

Al
Nara invece si sta costruendo un tracciato all’avanguardia con curve paraboliche, salti e tratti nel bosco - che sarà pronto per la primavera 2024. L'investimento ammonta a circa 390'000 franchi, metà dei quali messi proprio dal Cantone e per l’altra metà dai comuni di Acquarossa e Uetikon am See.

Ad Airolo l'offerta è variegata. "Abbiamo iniziato con poco. Non c’era chissà quale interesse. Ora, per fare qualche numero, dal 2021 al 2022 abbiamo avuto un 20% di richiesta in più in una stagione. Sono all’incirca sui 3'000 passaggi”, spiega il direttore di Airolo-Pesciüm Simone Beffa. "In una stagione, che è comunque corta, sono all’incirca sui 3'000 passaggi". "Abbiamo tutte le tipologie - prosegue - e dunque c'è il sentiero normale, che è anche una strada carrabile delle Alpi. C'è il sentiero di enduro. E c'è il sentiero del down hill, i nostri trail. Oppure diversi vanno in mountain bike sulle strade ed i sentieri per arrivare a Pesciüm", conclude.

Il runcasc trail ad Airolo

Il runcasc trail ad Airolo

  • Airolo-Pesciüm

Anche Cardada ha trovato la sua via."Chi viene in bicicletta da noi ha un’offerta piccola però ben curata. Il nostro punto forte è la città che abbiamo a due passi. Quindi gente che viene a Locarno e pernotta o che arriva anche solo per la giornata e si dedica alla bicicletta salendo 2-3 volte al giorno", afferma il direttore
Luca Jardini. "Una giornata tipo - dice passando ai numeri - può essere con 50/60 bici, con punte da 80 nelle mezze stagioni". A Cardada si guarda anche al futuro. "Siamo andati al Cantone per proporre dei collegamenti tra Cimetta e lo Stallone senza andare ad utilizzare i percorsi pedestri", conclude.

Ed infine, guardando al freeride, una risposta agli apassionati arriverà in futuro dal San Bernardino, dove grazie agli investimenti della famiglia Artioli, si punta a diventare un centro dello sport invernale ed estivo di livello internazionale. "L’obiettivo è essere pronti per la prossima estate già con una base. Il progetto si svilupperà nei prossimi anni", anticipa Niccolò Meroni di San Bernardino Swiss Alps. "L’idea su Confin - conclude - è quella di realizzare un’area di divertimento per chi ama la moutain bike, con la risalita con gli impianti e situazioni di gioco e svago".

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