Ci sono sviluppi nell’inchiesta sulla presunta violenza carnale che a metà luglio, nel Bellinzonese, un 30enne avrebbe commesso ai danni della ex-convivente. Nei giorni scorsi sono giunte infatti le analisi di laboratorio disposte per vedere se alla donna fosse stata somministrata la cosiddetta droga dello stupro. Droga di cui gli esami non hanno riscontrato traccia. L’ipotesi non ha dunque trovato conferma.
I due – ricordiamo – si erano incontrati casualmente alla discoteca “Rotonda” di Gordola. In taxi avevano poi raggiunto l’appartamento di lui, dove la situazione (complice la massiccia assunzione di alcol) sarebbe degenerata. Il giovane avrebbe anche chiuso l’ex-amica in casa per impedirle di fuggire.
Da qui le accuse di violenza carnale e sequestro di persona, che l’uomo ha però sempre respinto. Il 30enne è tuttora sotto inchiesta. Dagli inizi di settembre si trova comunque a piede libero.
Francesco Lepori