Il progetto riguardante la creazione del museo del tesoro della cattedrale di Coira per accogliere, tra le altre cose, le 35 immagini della danza macabra del 1543 (la più antica e completa della Svizzera), è bloccato. Lo ha reso noto martedì la diocesi spiegando che il rifiuto del Consiglio comunale cittadino di partecipare finanziariamente alle opere (comprendenti anche il restauro della sede vescovile) mette in gioco la credibilità dell'intera iniziativa. "Senza il pieno sostegno della comunità locale è discutibile per la diocesi di Coira farsi carico dell'ingente investimento per la costruzione e le successive spese di gestione", rileva il comunicato.
Nella capitale retica taluni hanno letto la decisione come una ripicca del vescovo per non aver ricevuto il contributo promesso dal Municipio. "Non è una questione di soldi, si tratta di credibillità", sottolinea alla RSI Giuseppe Gracia, portavoce del vescovo Vitus Huonder.
Tra i vari motivi che hanno portato alla bocciatura del credito vi sono anche le critiche rivolte al titolare della diocesi per il suo comportamento poco incline al dialogo e per aver chiesto dei soldi alla città mentre si rifiuta di aprire ai cittadini le storiche sale di palazzo vescovile. "È sbagliato farne una questione personale - replica l'incaricato della comunicazione - qui si sta parlando di un bene culturale di valore internazionale che va aldilà dell'attuale titolare della cattedra vescovile. Ecco perché in diocesi - malgrado il sindaco di Coira abbia affermato che non ritornerà sui propri passi - sperano che la città possa ripensarci e versare un contributo".
Diem/RG
RG 12.30 del 21.11.17: la corrispondenza di Roberto Scolla
RSI Info 21.11.2017, 14:17
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