In Leventina non si può ancora sciare perché manca la neve. Se da una parte sono state deluse le aspettative degli amanti degli sport invernali (come testimonia il record di abbonamenti stagionali venduti), dall'altra gli impianti chiusi obbligano a casa più di 70 lavoratori su chiamata, che non possono neanche ricorrere alla disoccupazione.
Il sole che sta illuminando e scaldando il cantone crea parecchi grattacapi a chi, con la neve, si vuole divertire e ancora di più a chi, grazie alla neve, lavora.
"La nostra idea era di poter aprire l'11 dicembre, come al solito. Abbiamo posticipato al 17. Poi sono cambiate completamente le condizioni meteo, è diventato caldo, soprattutto ad alte quote, e in più non ha nevicato. Quindi la poca neve che avevamo è diminuita e ne mancano almeno 50-60 centimetri per poter aprire il comprensorio", dice la responsabile della Valbianca SA, Deborah Scanzio.
Una situazione che non sembra destinata a cambiare nei prossimi giorni e preoccupa.
"Siamo preoccupati perché le vacanze di Natale sono il momento in cui la maggior parte della gente va a sciare, vuol dire quasi il 30% dell'incasso annuale, ma non ci abbattiamo. Sappiamo che la stagione sarà lunga, però quello che perdiamo lì, difficilmente lo recuperiamo dopo", sottolinea Scanzio.
La mancata apertura pesa sulle tasche di chi lavora per le stazioni invernali.
"La situazione è molto difficile, da noi ci sono soltanto 70/80 persone che sono in attesa di poter iniziare a lavorare ed avendo un contratto su chiamata non possono beneficiare della disoccupazione. Chiaramente dispiace per chi non può sciare, ma dispiace molto anche per chi non può lavorare e ne ha bisogno", dice Scanzio.
A nord delle Alpi le stazioni sono aperte. C'è il rischio che i vostri clienti abituali facciano l'abbonamento, ad esempio, ad Andermatt e non si facciano vedere quando in Ticino ci sarà la neve?
"Non penso, anche perché i numeri degli stagionali sono molto incoraggianti. Abbiamo venduto, come ski card Leventina, il 40% in più dello scorso anno (quando c'era una situazione di forte incertezza) e anche il 9% in più di due anni fa (era stata la stagione record). Quindi i nostri clienti hanno già deciso di venire a sciare in Ticino, ad Airolo, a Carì e nelle stazioni della ski card Leventina, però ci fa male sapere che così tanta gente ha avuto fiducia in noi e noi, al momento, non possiamo ripagarli con l'apertura, non per colpa nostra, ma per una cosa che non possiamo controllare".
SEIDISERA 18.00 del 18.12.21 Il servizio di Christian Gilardoni
RSI Info 18.12.2021, 18:29
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E per capire cosa sta succedendo a livello meteorologico e quali potrebbero essere le prospettive per le festività che si avvicinano, la RSI ha interpellato il meteorologo Stefano Zanini, di Meteosvizzera.
"Abbiamo una situazione con un innevamento sotto la media a Sud delle Alpi. Abbiamo avuto questo evento dell'8 dicembre, con neve fino in pianura. Si è trattato, però, di neve in quantitativi, per la montagna, decisamente modesti. E di neve anche molto leggera, quindi suscettibile di essere soffiata dal vento. Poi è seguito questo periodo instabile, dal 9 di dicembre, con temperature che, in montagna, negli ultimi giorni, sono state nettamente sopra la media", dice Zanini.
L'anno scorso, però, in Ticino si era partiti bene, con una grande nevicata. A quale scenario dovremmo abituarci, ammesso che ci sia uno scenario più probabile?
"Il clima è molto variabile nelle nostre regioni, lo sappiamo. Tra un inverno e l'altro possiamo avere differenze notevoli. E ce lo dobbiamo aspettare anche per il futuro. Abbiamo avuto, negli ultimi due anni, ottime condizioni di innevamento già all'inizio dell'inverno. Al momento la situazione è un po' diversa, ma abbiamo già avuto anche in passato inverni con scarsità di neve molto marcata. Ma anche a distanza di pochi anni un innevamento quasi eccezionale. Questa variabilità fa veramente parte del nostro clima e ci dovremo convivere anche in futuro", sottolinea Zanini.
Al di là delle Alpi, però, la situazione è ben diversa. La neve non manca.
"Dipende dalle zone. Verso il basso Vallese, le Alpi romande hanno avuto nevicate importanti. Nell'Alto Vallese, anche verso il centro dei Grigioni, in Engadina, l'innevamento è nella norma. Nell'Alto Vallese, addirittura sotto la norma. Il nord delle Alpi ha un regime di precipitazione comunque diverso dal nostro. Abbiamo eventi con precipitazioni più frequenti, una distribuzione un po' più uniforme sull'arco dell'anno. A sud delle Alpi, lo sappiamo, gli eventi con nevicate non sono così frequenti, ma quando si presentano possono essere molto consistenti. Dipendiamo di più da singoli eventi importanti, che possono regalarci poi un innevamento più adeguato alla pratica dello sci in montagna", dice Zanini.
Sappiamo che è difficile fare previsioni a medio termine, però si può già dire qualcosa in vista delle imminenti vacanze natalizie?
"Al momento abbiamo una situazione di blocco molto persistente, che sembra inizierà ad allentarsi con i primi giorni della prossima settimana. Fino a lunedì avremo praticamente lo stesso tipo di tempo. Martedì avremo ancora tempo stabile, anche mercoledì, ma con un po' più di umidità e aria decisamente più fredda. Avremo un calo delle temperature in montagna dell'ordine di 10 gradi. Quindi arriva il freddo, ma al momento precipitazioni consistenti, almeno fino alla vigilia di Natale, non ce ne aspettiamo".
SEIDISERA 18.00 del 18.12.21 Il servizio di Romina Lara
RSI Info 18.12.2021, 18:51
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