Il secondo dei tre faccia a faccia sull'iniziativa "No Billag" in programma al Quotidiano si è svolto mercoledì sera. Dopo il dibattito che si è tenuto una settimana fa tra il vicepresidente dell'UDC ticinese, Alain Bühler, e il consigliere agli Stati PLR Fabio Abate, questa volta negli studi di Comano si sono confrontati Paolo Pamini per il comitato del "Sì a No Billag", e Mauro Baranzini, presidente dell'Associazione amici della RSI.
"A noi non va più che in questo cambiamento tecnologico che ormai si è verificato ci siano ancora delle persone obbligate a pagare per il consumo televisivo di altre: preferiremmo dare la libertà di scelta", ha dichiarato Pamini. L'approvazione dell'iniziativa, invece, secondo Baranzini, si tradurrebbe in "un 'bidone' per il canton Ticino, che perderebbe 1'700 posti di lavoro e 240 milioni di franchi di indotto".
Il secondo dibattito
Sull'iniziativa, che se accettata sancirebbe la chiusura della SSR e la fine del servizio pubblico radiotelevisivo, il popolo sarà chiamato a pronunciarsi in votazione popolare il prossimo 4 marzo.
eb
Per saperne di più:
- Votazione popolare del 4 marzo 2018: Iniziativa "Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo"