"Lei lo aveva tradito, era molto arrabbiato ma non voleva uccidere": così l'avvocato difensore del 25enne del Bellinzonese a processo lunedì per il tentato omicidio della ex fidanzata, al cui collo strinse un cavo del computer, oltre che per lo stupro di una giovane dopo una serata al carnevale di Bellinzona, nel febbraio 2018.
La definizione del reato è stata contestata dal legale, che ha chiesto una massiccia riduzione della pena, ma non i fatti che l'imputato ammette in toto. Difesa e procura, che in mattinata aveva chiesto una condanna a 14 anni di detenzione sospesa in favore di una terapia stazionaria, sono concordi anche se in termini diversi sulla necessità di curare il giovane. Due perizie sottolineano un disturbo della personalità, un passato difficile, la carenza di affetto, la solitudine e una forte pulsione sessuale. L'uomo si era detto inizialmente posseduto da un cerbero, punto su cui in aula non ha però insistito.
La sentenza del giudice Amos Pagnamenta è attesa per martedì.
Chiesti 14 anni per tentato omicidio
Il Quotidiano 03.06.2019, 21:00