Proseguono gli accertamenti della polizia sul caso delle immagini intime di ragazze (sono almeno una 30ina le coinvolte) con nomi e cognomi, circolate via WhatsApp e raccolte su Dropbox, ma al momento non è possibile stabilire se siano coinvolte minorenni e chi abbia creato il database.
Quel che è certo è che il caso sta suscitando scalpore e mette sull'attenti chiunque abbia a che fare con i giovani, scuole in testa.
Va però detto che negli ultimi anni i casi di cyberbullismo o di foto compromettenti online sono diminuiti. Merito anche di un'intensa attività di sensibilizzazione.
"Evidentemente in questi ultimi anni situazioni di questo tipo sono state segnalate. Ma aggiungerei che se dovessi pensare a questa casistica si tratta di un fenomeno decrescente", spiega Francesco Vanetta, capo dell'Ufficio insegnamento medio, che comunque non ha dubbi: "Gli allievi devono essere formati e sensibilizzati a questi aspetti".
Amanda Pfändler/redMM