Ticino e Grigioni

Numero antiviolenza: i problemi del Ticino

Manca un anno alla scadenza che la Confederazione si è data per creare la hotline, ma i problemi pratici da risolvere abbondano. Bellinzona non potrà creare sinergie

  • 26 ottobre, 19:40
02:29

Seidisera del 26.10.2024 Il servizio di Nicola Lüönd

RSI Info 26.10.2024, 18:04

  • imago
Di: SEIDISERA/RSI Info 

Un numero telefonico unico antiviolenza valido per tutta la Svizzera e raggiungibile 24 ore su 24: è il progetto che la Confederazione vuole vedere operativo in tutto il Paese a partire dal novembre del 2025. Ma se nella Svizzera tedesca o in Romandia è possibile fare sinergie tra cantoni nella realizzazione della necessaria struttura, in Ticino – unico cantone interamente di lingua italiana – questa possibilità non esiste. I problemi da risolvere sono diversi e la scadenza fissata non è lontana come potrebbe sembrare.

“A questo numero centrale i consultori per l’aiuto alle vittime dovranno rispondere durante la giornata e ci dovrà poi essere una gestione del fuori orario con un partner sul territorio”, spiega a Seidisera la delegata per l’aiuto alle vittime di reati Cristiana Finzi.  L’attuazione pratica del progetto in Ticino passa proprio da lei.

“Facciamo un esempio: io sono sul monte Brè e chiamo qui in Ticino però parlo tedesco. Cosa succede? Se la persona che chiama è una donna Tamil cosa facciamo? Sono molte le problematiche”

Quale sarà il numero della hotline non è stato ancora deciso, si attende un’ordinanza federale. Non sarà una fotocopia del telefono amico. Dall’altro capo del filo ci dovranno essere professionisti adeguatamente formati nel trattare con vittime di violenza. Verrà garantito l’anonimato e la chiamata sarà ovviamente gratuita.

Il progetto nasce dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza di genere e la violenza domestica, un documento del Consiglio d’Europa che Berna ha ratificato nel 2018. “Rispetto ad altri paesi la Svizzera ha deciso di estendere la casistica delle persone che potranno rivolgersi alla hotline: non solo le donne vittime di violenza domestica ma tutte le persone la cui integrità psicofisica o sessuale è stata lesa. E anche le persone vicine alle vittime potranno chiamare, quindi si prevede che il volume di chiamate da gestire sarà maggiore che altrove”.

Il progetto comporterà oneri finanziari in un momento che vede le finanze del cantone già sotto stress.

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