Le maestranze delle Officine di Bellinzona si sono divise su una risoluzione a favore dell'Iniziativa "Per la creazione di un polo tecnologico industriale nel settore del trasporto pubblico", nel corso di un'assemblea di una settimana fa ma di cui si è venuti a conoscenza solo sabato attraverso un articolo de LaRegione. In un voto a scrutinio segreto e con una partecipazione oltre il 90%, le schede a favore sono state 145, quelle contrarie 137.
Per Gianni Frizzo, dell'associazione "Giù le mani dall'Officina", tuttavia, la lettura da fare non è quella di una spaccatura ma di un dibattito franco e di un pronunciamento democratico: "Sarebbe stato problematico se avessero prevalso i no", afferma il leader storico, che denuncia pressioni sui dipendenti. Questi non contestano l'investimento da 120 milioni (20 già votati dal Consiglio comunale della città, 100 ancora al vaglio del Gran Consiglio ticinese), ma non concordano con le condizioni imposte dalle FFS (che sabato hanno preferito non pronunciarsi) e accettate dalle istituzioni per l'insediamento del nuovo stabilimento a Castione.
Officine divise
Il Quotidiano 03.11.2018, 20:00