L'Unione dei contadini ticinesi (UCT) lascia l'Ente del parco del Piano di Magadino perché - come è spiegato in una nota diramata venerdì - le sue richieste non sono state prese in considerazione.
L'UCT, che rappresenta circa 850 imprese, sottolinea "l'indiscutibile importanza agricola ed economica del Piano di Magadino" e a questo proposito lamenta la mancanza di un proprio rappresentante all'interno del comitato del Consiglio di Fondazione.
"Prendendo purtroppo atto che la figura dell’UCT quale partner attivo e costruttivo all’interno dell’Ente non è mai stata presa seriamente in considerazione", conclude la nota, i vertici dell'Unione hanno decisio all'unanimità di uscire temporaneamente.
Giacomo Zanini, presidente dell'Ente, ai microfoni della RSI ha replicato di non avere niente da rimproverarsi e che il comunicato "rivendica un diritto di veto che mi sembra inaccettabile, anche considerando che nel consiglio sono rappresentati enti di interesse superiore".
L'uscita dei contadini, tuttavia, è temporanea e non è escluso che anche la nuova direttrice, Alma Sartoris, possa avere un ruolo nella mediazione tra le parti.
CSI/eb
CSI 18.00 del 23.02.18 - Il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 23.02.2018, 19:01
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