Dopo aver preso atto della decisione del sindacato VPOD di lanciare il referendum contro il decreto legislativo relativo al pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025, il Partito socialista ticinese ha comunicato sabato che metterà le proprie forze a disposizione per raccogliere entro il 20 dicembre le 7'000 firme necessarie. Il decreto era stato approvato con una risicata maggioranza nel corso della sessione di ottobre del Gran Consiglio.
“Fermare questo ennesimo assalto al servizio pubblico è per noi socialisti un atto necessario: questo è il momento del rilancio economico, non dell’austerità”, spiegano i socialisti.
“Ancora una volta - argomentano i socialisti - cavalcando vecchi paradigmi liberali di thatcheriana memoria si chiede che siano il ceto medio e le persone meno abbienti a pagare il costo della crisi causata oltre che dalla pandemia anche e soprattutto dagli imprudenti sgravi fiscali che regolarmente hanno svuotato le case pubbliche”.