Ticino e Grigioni

Permessi: nuovo arresto

In manette è finito il proprietario del furgone fermato in marzo a Ponte Tresa con 11 clandestini a bordo. L’uomo, domiciliato nel Bellinzonese, respinge le accuse

  • 17 aprile 2017, 20:14
  • 23 novembre, 06:01
Diversi filoni d'inchiesta

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Nuovo arresto nell’ambito dell’inchiesta sui permessi facili. Si tratta di un cittadino bosniaco domiciliato nel Bellinzonese. L’uomo si è presentato giovedì in procura, dopo essere stato convocato nelle settimane precedenti. Gli inquirenti lo accusano di avere preso parte attiva al traffico di clandestini per il quale il 13 marzo scorso, a Ponte Tresa, era finito in carcere un passatore serbo, fermato mentre stava trasportando, al volante di un furgone, 11 kosovari. Il 40enne è l’intestatario del veicolo utilizzato nella circostanza.

Contro di lui la procuratrice pubblica Marisa Alfier ipotizza i reati di usura e di infrazione alla legge federale sugli stranieri. La giudice dei provvedimenti coercitivi Claudia Solcà ha già ordinato la sua carcerazione preventiva, motivata con i pericoli di fuga e di collusione. Dal canto suo l’imputato respinge però ogni addebito. Ammette di essere il proprietario del furgone, ma nega di avere mai avuto un ruolo nella vicenda.

Sale così a 17 il numero delle persone indagate per lo scandalo dei permessi. Quattro (compreso il bosniaco) quelle attualmente dietro le sbarre. L’ultima scarcerazione risale a venerdì, quando è tornato a piede libero l’ormai ex-funzionario dell’Ufficio della migrazione arrestato il 7 febbraio.

Francesco Lepori

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