Plastica: una minaccia non solo per le acque dolci, ma anche e soprattutto per il terreno. Recentemente i livelli di microplastiche nel lago Maggiore e nel Ceresio - tra i più alti al mondo - avevano suscitato scalpore. Il problema, tuttavia, non risparmia nemmeno la terra e si presenta addirittura in misura maggiore. Stando a uno studio condotto dal Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (EMPA) l’inquinamento da plastica (macro o micro che sia) nel suolo è molto elevato in Svizzera: oltre mezzo chilo per persona.
La dispersione di macro e microplastiche pro capite in Svizzera
Rispetto alla concentrazione di microplastiche nel suolo la letteratura scientifica non è molto ampia. Le ricerche a disposizione, tuttavia, "indicano in generale concentrazioni più elevate nel terreno, segnalando anche i possibili effetti negativi". Ad affermarlo è Nicola Solcà, capo Sezione protezione aria acqua e suolo del canton Ticino.
La produzione di microplastiche coinvolge la quotidianità di ogni cittadino: l’erosione degli pneumatici, il lavaggio di stoffe sintetiche, un cattivo smaltimento dei rifiuti. Una fetta importante della dispersione riguarda poi l’imballaggi dei prodotti che acquistiamo al supermercato.
Per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, il consumatore potrebbe quindi fare una spesa più consapevole. "Ridurre il consumo della plastica già a monte", questo il consiglio suggerito dall’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) con le parole della sua segretaria generale, Antonella Cruezer.
In tal senso è allora auspicabile "evitare di portare a casa tutti quei prodotti o generi alimentari che sono molto imballati nella plastica" spiega sempre Cruezer.
ACSI agisce anche a livello comunale, portando avanti e diffondendo il progetto "Comune zero rifiuti", un disegno volto a ridurre i rifiuti urbani. L’iniziativa, intrapresa nel 2021 con la città di Mendrisio, sta lentamente prendendo piede anche in altre realtà, come Balerna, Lumino e Chiasso.